Missioni Consolata - Giugno 2016

Postulazione Missioni Consolata Viale Mura Aurelie, 11-13 - 00165 Roma oppure Corso Ferrucci, 14 - 10138 Torino Postulatore: p. Gottardo Pasqualetti Chi riceve una grazia per intercessione del beato Giuseppe Allamano è pregato di notificarlo al seguente indirizzo: E-mail: postulazione@consolata.org http://giuseppeallamano.consolata.org GIUGNO 2016 MC 77 Consolazione degli afflitti Erano trenta i giovani legati ai missionari della Consolata di Torino che hanno tra- scorso due giornate di incontro, forma- zione e preghiera a Castelnuovo. Giovani della cappellania latinoamericana, della parrocchia Maria Speranza Nostra e del Centro di Animazione Missionaria di To- rino hanno vissuto un fine settimana in- tenso, ospiti presso le case dei “nostri” due Santi: il beato Giuseppe Allamano e lo zio san Giuseppe Cafasso. Non poteva essere altrimenti, essendo il tema delle giornate: la «Consolazione de- gli afflitti». Per aiutarci a riflettere su questa opera di misericordia abbiamo invitato due testi- moni. Jacqueline, mediatrice culturale ivoriana, madre di tre figli che spende tutto il suo tempo a sostenere, soprat- tutto con l’ascolto, i profughi ospiti in di- verse strutture di accoglienza nella dio- cesi di Torino. E Ro- berto, che ci ha raccon- tato la sua vita trava- gliata di «ex carcerato», e poi «consolato» dai volontari durante i di- versi anni di deten- zione, e che ora si mette a disposizione dei senzatetto, ser- vendo alle varie men- se della Caritas della città di Torino. Due esperienze di- verse, storie profonde e toccanti, accomunate però dall’impegno di consolare dopo aver vissuto sulla propria pelle l’aiuto e il so- stegno di altri. Domenica mattina, aiutati dalla lectio di- vina , è stato facile rileggere la parabola del Buon Samaritano e vederla riflessa, in modo chiarissimo, nell’esperienza di Jac- queline e Roberto. L’insegnamento era chiaro: la misericor- dia non è tanto un’idea, ma darsi da fare e trovare tempo per gli altri, fermarsi per «consolare» il nostro prossimo. Così come il Cafasso ci ha insegnato accompa- gnando i detenuti al patibolo e l’Allamano capace di «stare vicino» alla gente della sua Torino, e ai lontani dell’Africa, attra- verso il lavoro dei suoi missionari e mis- sionarie. Ci siamo lasciati, contenti ed entusiasti, ma anche pronti a rispondere all’invito di Gesù: «Va e anche tu fa lo stesso!». P. Antonio Rovelli

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