Missioni Consolata - Giugno 2016

GIUGNO 2016 MC 73 «La Consolata è ma- dre nostra teneris- sima e ci ama come la pupilla degli occhi suoi», disse l’Alla- mano ai suoi missio- nari nel giugno del 1915. «Lei ideò il no- stro Istituto, lo so- stenne in tutti questi anni materialmente e spiritualmente, qui e in Africa, ed è sempre pronta a tutti i nostri bisogni. Non v’è dub- bio che tutto quello che si è fatto qui, tutto è opera della Consolata. Ha fatto per questo Istituto miracoli quotidiani… Nei momenti dolorosi intervenne in modo straordinario». Un sacerdote tori- nese disse dell’Alla- mano: «È un santo che porta la Conso- lata in saccoccia», in tasca, con sé. Così i suoi missionari: ovunque vanno por- tano la loro Madonna. I l 20 giugno si celebra con grande solennità la Consolata nel suo santuario di Torino e in varie parti del mondo dove si tro- vano i suoi missionari e le missionarie che portano lo stesso titolo mariano. L’Allamano che ha dato all’Istituto il nome della Consolata non si è mai sentito il suo vero fondatore. Ripeteva sempre che «Fondatrice è la Consolata». Ribadiva pure che la Madonna desidera più di tutto che il suo Figlio sia conosciuto e amato, perché è la salvezza dell’umanità. E aggiungeva, come conseguenza: «Per questo ha fondato il nostro Istituto», per la missione evangelizzatrice. A questo scopo l’Allamano ha fatto camminare la Consolata, madre di tutti, per il mondo. Così ha globalizzato l’attività più tipica della festa della Consolata: la grande processione nella città di Torino. L’8 maggio 1902, festa dell’Ascensione in cui si ricordavano le parole di Gesù agli apo- stoli: «Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura» (Mc 16,15), l’Allamano inviò in Kenya i primi quattro missionari. E da allora la processione è proseguita, ha raggiunto altri paesi e continua ancora. Così non vi è più un solo santua- rio della Consolata a Torino, ma molti in tante parti del mondo, ovunque ci sono missionari e missionarie della Consolata. Que- sto cammino è iniziato appena Maria fu consolata dall’annuncio dell’Angelo che le disse: «Rallegrati. Il Signore è con te». Rice- vuto Gesù nel suo seno, non lo tenne per sé. Andò, «corse in fretta», dice il Vangelo, dalla cugina Elisabetta, per parlare con lei delle grandi cose avvenute, magnificare il Signore, aiutare e «consolare» a sua volta. Infatti, quell’incontro provocò un’esplo- sione di gioia in Elisabetta, Zaccaria e Giovanni Battista che an- cora nel seno della madre sentì la presenza di Gesù in Maria. Il beato Allamano raccomandava alle missionarie in partenza per la missione: «Lasciate il sapore dell’amore per Dio e per il pros- simo dovunque andate»; e ai missionari: di essere «missionari della bontà». Maria è ispiratrice di una missione consolatrice, che ha di mira l’annuncio del Vangelo, il benessere e la felicità delle persone tramite l’istruzione, la cura della salute, la promo- zione della giustizia e della pace. P. Gottardo Pasqualetti A cura di Sergio Frassetto LA CONSOLATA, MADONNA MISSIONARIA

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