Missioni Consolata - Giugno 2016
più colpite fra il cinquanta e il no- vanta per cento dei raccolti sono andati perduti e centinaia di mi- gliaia di capi di bestiame sono morti. Gli sfollati interni hanno su- perato il mezzo milione in un paese che ospita anche 732 mila rifugiati eritrei, somali, sudanesi e sud sudanesi. Decine di migliaia di bambini hanno smesso di andare la scuola. Cristina Coletto, volontaria in Etiopia dell’Ong Lvia, sul sito della suo organizzazione pubblica ag- giornamenti sulla situazione in Afar; racconta di livelli dei fiumi sempre più bassi, pascoli scom- parsi, animali morti e pessime condizioni del bestiame ancora in vita. «I prezzi di alimenti base, come la farina», continua l’opera- trice umanitaria, «sono aumentati a causa della scarsa disponibilità nei mercati locali», ai quali la gente è ora costretta a ricorrere non potendo più contare su ri- sorse proprie. «Quasi 10.000 fa- miglie, cioè il 3% della popola- zione dell’Afar, sono già migrate verso le vicine regioni Amhara, Oromia e Tigray, in cerca d’acqua e pascolo». «In questa situazione», riferisce il Etiopia, la peggiore siccità «Qui siamo benedetti», scrive dal- l’Etiopia fratel Francisco Reyes, missionario della Consolata e di- rettore dell’Ospedale di Gambo, in Oromia. «La siccità ci ha rispar- miati. I casi di malnutrizione non sono aumentati». Riporta poi Aljazeera che a Jijiga (o Giggiga, in italiano), nella regione Nordorien- tale del Somali, lo scorso aprile le piogge sono arrivate addirittura in anticipo e sono state particolar- mente impetuose, al punto da provocare inondazioni in cui hanno perso la vita ventotto per- sone. Ma già a pochi chilometri dall’o- spedale di Gambo, o nei dintorni di Jijiga la situazione è ben di- versa. Insieme all’Afar, la regione Somali e l’Oromia sono le regioni più interessate dall’ondata di sic- cità, e di acqua non se ne vede quasi più. Secondo i dati della «Direzione generale Europea per l’aiuto uma- nitario e la protezione civile» (Echo), diffusi lo scorso aprile, «l’Etiopia sta sperimentando la peggiore siccità degli ultimi cin- quant’anni in seguito al mancato manifestarsi di due stagioni delle piogge». Più di dieci milioni di per- sone necessitano di assistenza umanitaria immediata; nelle zone Cooperando… superiore della Visitatoria sale- siana dell’Etiopia, padre Estifanos Gebremeskel, al portale di infor- mazione sui temi umanitari Reliefweb , «aumenta il rischio per molte persone di cadere vittima di trafficanti di esseri umani, di es- sere sfruttate e schiavizzate». Molti ricorderanno ancora la care- stia etiope del 1984, quella la cui eco internazionale portò a una mobilitazione che ebbe la sua massima risonanza nel Live Aid , il concerto di sensibilizzazione e raccolta fondi organizzato da Bob Geldof a Londra nel luglio del 1985. L’Etiopia oggi non è lo stesso paese; il suo governo, in- sieme alle agenzie internazionali, ha fissato a 1,4 i miliardi di dollari necessari per far fronte all’emer- genza e si è impegnato a inve- stirne 380 milioni. A questi si sono aggiunti, ad aprile, i 120 promessi dalla Commissione europea, men- tre la Fao, che aveva stimato in cinquanta milioni i fondi necessari per assistere circa due milioni di persone, ne aveva raccolti poco © Tanya Bindra / Unicef 5X1000 A MCO CF 97615590011, PERCHÉ SÌ 66 MC GIUGNO 2016
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