Missioni Consolata - Giugno 2016

MC ARTICOLI GIUGNO 2016 MC 55 per quanto misera, piuttosto che assumersi il rischio legato all’avvio di una nuova attività», ha soste- nuto Alfaiate alla Bbc. Negli ultimi tempi però la situa- zione ha iniziato a cambiare. «I giovani hanno cominciato a capire che non ci sono abbastanza posti di lavoro per tutti. La metà della popolazione dell’isola ha meno di trent’anni e quindi una mentalità più aperta rispetto alle precedenti generazioni. Sempre più persone si stanno orientando verso scelte imprenditoriali, assumendosi dei rischi per avviare nuove attività che possano portare a un cambia- mento e a uno sviluppo». Per Alfaiate il primo scoglio da su- perare è proprio di tipo culturale. «Serve un grande cambiamento nel modo di pensare. Per secoli gli abitanti di Timor sono stati abi- tuati a coltivare i campi, produ- cendo cibo appena necessario al proprio sostentamento». Il piccolo sviluppo dell’economia avvenuto di recente è stato legato quasi esclusivamente al turismo e alla presenza del personale delle Na- zioni Unite. «Si importano cose e si vendono. Quello che è necessa- rio sono invece persone pronte a scommettere sulle risorse e sui la- voratori del luogo. Per essere un imprenditore nella nostra isola serve un mix di grande talento, accesso al credito e sostegno a livello locale. Ci vorrà del tempo ma le cose si stanno muovendo nella direzione giusta. Ci sono possibilità di crescita concrete, an- che se ancora limitate». L’ottimismo di Alfaiate è confortato dai numeri. Florencio Sanches, il capo dell'ufficio gover- nativo incaricato di regi- strare nuove imprese ha dichiarato, sempre alla Bbc, che i giovani imprenditori ne- gli ultimi anni sono andati aumen- tando, anche grazie allo snelli- mento delle procedure burocrati- che, che ha reso più facile per gli abitanti avviare un’attività. Dal 2013 sono state costituite 11mila nuove imprese, in grandissima parte proprietà di persone sotto i trent’anni, mentre nel lustro pre- cedente le registrazioni erano state in tutto 5mila. La vera svolta, però, secondo San- ches si vedrà solo se si riuscirà a garantire alla popolazione un più ampio accesso al credito. «Il go- verno dovrebbe impegnarsi a svi- luppare politiche che incoraggino banche e istituti a prestare denaro alle persone». Servono tassi e con- dizioni agevolate per l’otteni- mento di finanziamenti, «senza i quali a Timor non potrà mai svi- lupparsi un tessuto imprendito- riale abbastanza robusto per con- sentire la nascita di un’economia locale solida». Anche volendo però, l’esecutivo non potrà fare tutto da solo. «Abbiamo bisogno della partecipazione del settore privato. Devono essere studiate in breve tempo delle soluzioni, per- ché solo risolvendo questo pro- blema potremo dare alla nostra isola la speranza di un futuro mi- gliore». Paolo Tosatti * Basta paura e rassegnazione Filipe Alfaiate gestisce Empreza Diak, un’organizzazione che ha trascorso gli ultimi cinque anni cercando di incoraggiare l’impren- ditorialità locale come una forma di cambiamento sociale. Secondo lui il popolo di Timor Est ha da- vanti a sé una sfida epocale, quella di riuscire a creare un’economia di mercato in grado di reggersi sulla domanda interna. Impresa di per sé non facile per un paese così pic- colo, e resa ancora più complicata da decenni di sfruttamento da parte di potenze straniere che hanno contribuito a rendere le persone rassegnate e avverse a ogni tipo di rischio. «Dopo tutto quello che hanno passato, gli abitanti di Timor pre- feriscono aggrapparsi a quello che già hanno. Questo li porta nella maggior parte dei casi a scegliere la sicurezza di una paga mensile, # A sinistra : il presidente di Timor Est, Taur Matan Ruak ( a sinistra ), dà il ben- venuto a mons. Virgilio Do Carmo Da Silva, nuovo vescovo di Dili ( a destra, vestito in bianco), il 30 gennaio 2016. S CHEDA C hina Files è un’agenzia che produce servizi giornalistici (scritti, audio e video) da e sull’Asia. Nata a Pechino nel 2009, si basa su una redazione diffusa, composta da giornalisti sparsi tra Cina, India, Giappone e Italia. Il suo scopo con- siste nel raccontare l’Asia «dal di den- tro», offrendo un’informazione sia indi- pendente sia complementare rispetto a quella dei media mainstream. Il direttore è Gabriele Battaglia. China Files è in ita- liano e in spagnolo. Il suo sito web è: www.china-files.com. (Con questo arti- colo riprende la collaborazione con MC.) * Paolo Tosatti, giornalista, collabora con China Files dal 2011.

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