Missioni Consolata - Giugno 2016

Q uanto vi offriamo è in parte già stato pub- blicato in «Da Casa Madre», una rivista i nterna del nostro Istituto, ed è frutto an- che dell’instancabile peregrinare del su- periore generale, padre Stefano Camerlengo, che, accompagnato dai superiore locali, in questi anni ha quasi fatto il giro del mondo per visitare tutti i suoi missionari dall’Argentina alla Mongolia, dal Sudafrica all’Inghilterra, dal Canada a Taiwan, su è giù attraverso ventitré nazioni diverse. Da queste pagine esce un messaggio di speranza e di vitalità senza pari, antidoto allo scoraggia- mento che prende un po’ noi cristiani europei che stiamo assistendo alla scristianizzazione del no- stro continente. Il titolo Con•sol•azione l’abbiamo rubato ai ragazzi di una nostra scuola secondaria in Colombia dedicata alla Consolata. Per la festa della loro scuola hanno scelto, cantato e ballato lo slogan «Con sol acion» (con sola azione). Un bel modo per dire che la fede non è teoria ma carità in azione nello stile «consolatino». Gigi Anataloni NELL’ANNO DELLA MISERICORDIA E NEL MESE DELLA CONSOLATA CONSOLATORI INAZIONE DI G IGI A NATALONI Protagonisti di queste pagine non sono i soliti missionari di origine italiana, ma una nuova generazione di giovani africani, latinoamericani e asiatici. Sono loro i nuovi servi della «consolazione» realizzata tramite opere di misericordia concrete e senza confini. 36 MC GIUGNO 2016 L a foto di apertura di questo dossier è stata scattata nel 2015 in Kenya, nella missione di Wamba. Al centro, dietro tutti e più alto di tutti, c’è padre Mathews Owuor Odhiambo; attorno a lui donne samburu e turkana felici di posare con giovani cinesi di Taiwan. Un avvenimento speciale questo, perché non ri- guarda i soliti turisti dall’Asia, ma un gruppo mis- sionario che si sta formando a Hsinchu, vicino a Taipei, attorno a due missionari della Consolata, un kenyano (padre Mathews appunto) e uno spa- gnolo, che dal 2014 studiano cinese per iniziare una nuova presenza missionaria a Taiwan. Non è certo una notizia da prima pagina, ma è si- gnificativa di una nuova realtà missionaria che sta crescendo. Una realtà che chiede occhi nuovi per essere vista. Io stesso mi sono reso conto della no- vità proprio solo alla conclusione del lavoro reda- zionale su queste pagine. La mano di Dio miseri- cordioso continua a scrivere nella storia degli uo- mini con penne e matite nuove: i giovani delle Chiese del Sud del mondo.

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