Missioni Consolata - Giugno 2016

GIUGNO 2016 MC 25 • Gesuiti | Grandi missionari | Cina - cattolicesimo • MC ARTICOLI possono essere affrontati e quali è meglio evitare. «Con il film su Paolo Xu Guangqi - continua Za- netti -, i gesuiti sono entrati nei media cinesi dalla porta princi- pale, cosa che risulta impossibile per qualsiasi altra organizzazione religiosa. Il fatto di essere gesuiti ci ha certamente favoriti perché la Cina e la Compagnia di Gesù hanno una relazione storica, fatta di rispetto e apertura dell’uno verso l’altro». Audience da capogiro La pellicola su Paolo Xu Guangqi va in onda nel 2005 su Cctv (China Central Television), la radiotelevi- sione pubblica cinese. E qui c’è la prima grande sorpresa: l’audience supera i cento milioni di telespet- tatori. Un risultato insperato, che stimola i gesuiti di Taiwan a rilan- ciare. L’occasione arriva nel 2006. L’allora Presidente cinese Hu Jin Tao va in visita ufficiale in Germa- nia e nel suo discorso cita Johann Adam Schall von Bell (1592-1666), un gesuita tedesco che, come Ricci, visse e lavorò alla corte degli imperatori cinesi e fu la persona- lità occidentale che riuscì a rag- giungere il più alto grado nella ge- rarchia dei mandarini (funzionari imperiali). Quando la presiden- tessa di Jiangsu viene a sapere che Hu Jin Tao ha parlato di Schall von Bell, contatta la Kuangchi pro- ponendo di realizzare un film sul gesuita tedesco. E anche questo film riscuote un ottimo successo di pubblico. «I buoni risultati raggiunti con Xu Guangqi e Schall von Bell - ricorda Zanetti - hanno convinto Martin- son che era possibile insistere su questa strada. Nel 2009, quindi, ha lanciato l’idea di produrre, sempre in collaborazione con la Jiangsu, un film su Giuseppe Casti- glione. In Occidente, Matteo Ricci, Johann Adam Schall von Bell e il belga Ferdinand Verbiest (1623- 1688) sono molto conosciuti. Ca- stiglione, invece, è sconosciuto non solo in Europa, ma nel suo stesso paese, l’Italia (a parte una ristretta cerchia di esperti di arte). In Cina, è in assoluto il gesuita più noto. Anch’io pensavo che Casti- glione fosse un artista minore che, grazie alla fortuna, si era fatto un nome in Cina. Mi sbagliavo. Casti- glione, nato a Milano, è rimasto 51 anni nella Città proibita e, in quel periodo, ha dato vita a quasi 550 progetti artistici. Ha realizzato di- pinti di imperatori, delle loro mogli e concubine e di animali (famosi i quadri sui cavalli). Ma ha anche progettato i padiglioni occidentali dell’antico palazzo d’estate del- l’imperatore». Castiglione rappre- senta una svolta per la storia del- l’arte in Asia perché ha introdotto le tecniche del chiaro-scuro e della prospettiva. Tecniche che ha inse- rito in una tradizione artistica mil- lenaria, miscelando elementi occi- era uno straniero e un missionario cattolico (sebbene fosse anche un apprezzato scienziato). Si è così deciso di girare una pellicola su Paolo Xu Guangqi, amico cinese e collaboratore di Ricci, che si era convertito al cristianesimo. In questo modo, si poteva parlare in indirettamente anche del più noto gesuita italiano». Il governo siamo noi All’inizio delle lavorazioni, il ge- suita Jerry Martinson, allora vice- presidente della Kuangchi, si preoccupa della censura e chiede ai funzionari della Jiangsu: «Ma siete sicuri di voler parlare di cri- stiani? Che cosa dirà il governo?». Gli rispondono: «Padre, non ci sono problemi: il governo siamo noi». A sottolineare che la Jiangsu è una struttura pubblica che si muove in piena sintonia con le au- torità di Pechino. E, se c’è l’avallo della Jiangsu, dal punto di vista politico non ci sono problemi per- ché loro sanno come scrivere la sceneggiatura, sanno quali punti # In queste pagine : scene tratte dal film sul gesuita Giuseppe Castiglione. # A fianco : locandina del film sul gesuita Giuseppe Castiglione prodotta dalla Tv di stato Cinese, Cctv. © Kuangchi Program Service Program Service© Kuangchi

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