Missioni Consolata - Giugno 2016
GIUGNO 2016 MC 23 MC ARTICOLI # A fianco: John Mpaliza incontra papa Francesco in piazza san Pietro. # A destra: telefonini raccolti per il riciclaggio dalla Fairphone, che produce il cellulare «etico», www.fairphone.com. Si veda dossier MC luglio 2015 stata comprata di Microsoft. Ai finlandesi interessano molto le tecnologie. Io ho detto loro che sarebbe importante far capire ai cittadini da dove vengono i mate- riali per produrre i dispositivi. Loro temono che una legge di certificazione porterebbe a un aumento dei prezzi per i citta- dini». Obiettivo Africa John è tornato in Congo in se- greto nel 2014, perché sua madre e sua sorella non stavano bene. Ormai la sua lotta è conosciuta e rischia per la sua sicurezza perso- nale. Ha un altro grande sogno che sta diventando un progetto: una marcia panafricana, che lo porti nel suo paese. «A fine ottobre vorrei fare Reggio Emilia - Roma. Qui parteciperei a degli incontri durante la setti- mana internazionale per i diritti umani. Da Roma volerei a Città del Capo in Sudafrica. Da lì voglio risalire verso il Mozambico, la Tanzania e Zanzibar. Per poi at- traversare la Tanzania verso Ovest per arrivare nell’Est della Repubblica democratica del Congo. Se ci riusciamo! Occorre lavorare con i movimenti della so- cietà civile, le chiese, le associa- zioni europee e africane. Bisogna creare una specie di scudo, per- ché camminare in Africa è più dif- ficile!». Marco Bello si può recuperare parte del mine- rale dall’apparecchio dismesso. È una ricchezza che abbiamo in ta- sca, anche quando si rompe, senza saperlo. È una miniera d’oro. Ad esempio l’Arpa del Friuli Venezia Giulia collabora con un’azienda svizzera che recupera l’oro dai telefonini». La normativa in stallo Oltra alla testimonianza, ovvero «raccontare, spiegare la nostra responsabilità» per formare l’opi- nione pubblica, è molto impor- tante anche il livello istituzionale. «Perché comunque abbiamo bi- sogno di qualcuno che ci aiuti a far passare una legge sulla certifi- cazione dell’origine dei minerali con i quali si produce l’elettronica di consumo». Gli Stati Uniti si sono dotati di una legge, nel 2010, la Dodd-Frank Act (vedi dossier MC luglio 2015), mentre l’Unione europea è in una fase di «negoziazione». «La situazione è complicata. Il Parlamento europeo si è espresso il 20 maggio 2015 rendendo più restrittiva la proposta della certi- ficazione volontaria. In realtà quello è stato il primo round, ora gli stati devono ratificare. In Italia c’è la Focsiv che porta avanti la “Campagna europea sui minerali dei conflitti” ( vedi box ) e che col- labora con Rete pace per il Congo ed Eurac del Belgio». John è deluso anche del compor- tamento dell’Italia: «Ero certo, sulla base dei miei contatti, che l’Italia avrebbe subito ratificato. Ma ho appreso che mentre il mi- nistero degli Affari esteri è d’ac- cordo, il ministero dello Sviluppo economico è contrario. Inoltre a dicembre è iniziato un negoziato trilaterale tra Parlamento, Consi- glio e Commissione europea. Io non sono un negoziatore, e ho paura che diventi un nulla di fatto». Oltre l’importante questione nor- mativa, John scende più in profondità, per eradicare le cause: «Non basta la legge sulla certificazione dei minerali. Serve la stabilità in questi paesi. Se ci fosse uno stato che mettesse delle regole, le compagnie do- vrebbero rispettarle e il livello dei problemi sarebbe diverso. Nelle miniere potrebbero lavorare solo adulti, non i bambini, e in certe condizioni di sicurezza. E soprat- tutto queste risorse andrebbero a beneficio del popolo del Congo e non del Rwanda o dell’Uganda che le stanno sfruttando senza controllo. E si vivrebbe un po’ meglio in Congo». Nel 2015 John realizza la marcia da Reggio Emilia a Helsinki. Per- corre a piedi 3000 km attraver- sando l’Europa in cinque mesi, da maggio a ottobre. «In Finlandia sono stato ricevuto da funzionari del ministero degli Esteri. La marcia, richiesta da cittadini finlandesi che avevo incontrato a Varsavia, aveva l’obiettivo di in- contrare la Nokia, che nel frat- tempo, a causa della crisi, era Fairphone
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=