Missioni Consolata - Giugno 2016
ItaLIa-Congo di MARCO BELLO 18 MC GIUGNO 2016 J ohn Mpaliza porta con sé un entusiasmo dirom- pente. Quando lo incon- tri per la prima volta per- cepisci intorno a lui un’energia positiva. E ti diventa subito sim- patico. È tipico di chi sta a suo agio nella propria pelle. Detto in altre parole, ha trovato la sua strada. Lo conosciamo grazie a una serie di incontri organizzati per lui dall’Ong Cisv di Torino. Nato a Bukavu, in Kivu, nell’Est dello Zaire (oggi Repubblica De- mocratica del Congo), 46 anni fa, all’età di 11 anni John va a vivere a Kinshasa da sua sorella mag- giore che si è sposata in capitale. MInEraLI InsanguInatI: L’uoMo CHE CaMMIna In favorE DEL Congo (rD) LA LUNGA MARCIA PER LA PACE Qui frequenta il liceo scientifico Boboto, gestito dai gesuiti, «una delle migliori scuole in Africa cen- trale», dice, e poi si iscrive all’uni- versità a ingegneria. È il 1988-89, anno in cui cade il muro di Ber- lino. Non c’è né Internet né tv sa- tellitare. «Ascoltavamo la radio sulle onde corte - ci racconta John -. All’università si riuscivano a creare momenti di confronto». Proprio in quegli anni nascono dei movimenti di dissenso, molto le- gati a un partito clandestino, l’Udps (Unione per la democrazia e il progresso sociale) di Etienne Tshisekedi, l’attuale maggiore partito di opposizione. Lui è un rifugiato con- golese in Italia. Dove ha vissuto metà della sua vita. Ha il suo lavoro, vive bene. Ma un giorno succede qualcosa. Il Congo chiama e John sente di dover agire. Ma come? La strada si presenterà da sola, e lui dovrà fare delle scelte. E avere molto coraggio.
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