Missioni Consolata - Giugno 2016
• Neoliberismo | Natura | Petrolio • MC ARTICOLI GIUGNO 2016 MC 15 massiccia. In questo sono evidenti i meriti di mons. Proaño» 7 . Gli ricordiamo che, stando agli ul- timi dati, in Ecuador gli indigeni sa- rebbero non più di un milione di persone. «Ma questo non corri- sponde alla realtà - obietta Hou- tart -. Dipende dalle domande che vengono fatte durante il censi- mento. C’è sempre una certa ma- nipolazione. Io penso che in realtà gli indigeni possano arrivare al 30% del totale. In questa società essi hanno un peso importante. Anche se, negli ultimi 30 anni, c’è stato un cambio strutturale deci- sivo con la crescita di una classe media, specialmente con Correa che ha potuto usufruire di molte entrate». I cambi strutturali nella società ecuadoriana di cui parla il professor Houtart hanno prodotto effetti anche sulle popolazioni in- digene. «C’è stata - spiega - una crescente urbanizzazione e al con- tempo un abbandono delle cam- pagne e specialmente dell’agricol- tura campesina. Questo significa che una gran parte della popola- zione indigena adesso è urbana. E qui i giovani si interessano certa- mente più dei cellulari che delle loro origini. È un processo di cam- bio culturale. Le organizzazioni hanno quindi perso una parte della loro base sociale e della loro forza politica». In tutto questo entra il progetto che Correa e il suo governo hanno chiamato Revolución Ciudadana . «Che non è - precisa Houtart - un progetto socialista. Rafael Correa e Alianza País - una coalizione tra una parte della sini- stra e una parte della destra - parlano di un capitalismo moderno. Vo- gliono avere tutti cittadini con stessi diritti e stressi doveri all’in- terno di un società modernizzata». E di conseguenza - diciamo inse- rendoci nel discorso - anche gli in- digeni sono cittadini come tutti gli altri. «Sì, ma cittadini - come af- ferma il presidente - “arretrati”, che si debbono modernizzare. E che non vengono riconosciuti come popoli. Mai è stata applicata la Costituzione che, nel suo arti- colo 1, parla di plurinazionalità. Mai c’è stata la definizione e il ri- conoscimento dei territori indi- geni. Gli indigeni più coscienti - quelli riuniti nella Conaie (la princi- pale organizzazione indigena, ndr ) - soffrono molto questa situazione come un’aggressione culturale e politica. Per questo dopo aver ap- poggiato Correa, poco a poco ne hanno preso le distanze 8 . Le ul- time leggi - quelle sull’acqua (giu- gno 2014, ndr ) e sulla terra (gen- naio 2016, ndr ), per esempio - escludono i gruppi indigeni, a di- spetto di un vocabolario che ap- pare in loro favore. Si favorisce un’agricoltura per l’esportazione, fatta di monocolture, facendo spa- rire i piccoli produttori sia indigeni che contadini. In questo modo la frattura con il governo si è am- pliata sempre più. Il rischio è che, a causa del conflitto con Correa, una parte del movimento indigeno possa cercare un accordo con la destra. Una destra che mai li di- fenderà, ma che vuole soltanto utilizzarli». Una frattura che si è approfon- dita anche a causa del modo di esprimersi del presidente. Houtart conferma: «Sì, il lin- guaggio utilizzato da Correa nei confronti degli indigeni è spesso volgare. Ed è un vero peccato perché Ra- fael Correa è l’unico lea- der politico che parla quechua». Parco Yasuní: biodi- versità o petrolio? Dalla bellissima (ma spesso inattuata) Co- stituzione alla bellissima promessa di Correa (era il marzo del 2007) di non toccare il Parque nacional Yasuní , vero scrigno mondiale della biodiversità, ma anche importante riserva petroli- fera. A quanto pare siamo davanti a una promessa non mantenuta, F RANÇOIS H OUTART P RETE , SOCIOLOGO , PRECURSORE 1925 - Nasce a Bruxelles. 1949 - Viene ordinato prete. 1958 - 1990 - È professore di sociologia all’Università cattolica di Lovanio, in Belgio. 1962 - 1965 - Partecipa come perito e consulente al Concilio Vaticano II, contribuendo alla scrittura della Gaudium et spes . 1976 - Fonda il Cetri, il «Centro Tricontinentale» per i rapporti Nord-Sud. 1997 - Fonda il «Forummondiale delle alternative» con l’economista Samir Amin. 2001 - È tra i fondatori del World Social Forum (Forum sociale mon- diale). 2009 - Collabora alla Commis- sione delle Nazioni Unite sulle riforme del sistema monetario e finanziario internazionale, presieduta dal premio Nobel Joseph Stiglitz. 2012-2103 - Coordina il progetto per una «Dichiarazione universale del bene comune dell’umanità». 2010-2016 - È professore perma- nente e ricercatore all’istituto Iaen di Quito, in Ecuador, dove attualmente vive. Pa.Mo.
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