Missioni Consolata - Maggio 2016

sempre vi è l’elettricità. Il soste- gno che ha dato la Chiesa in que- sti mesi è immenso e loro ce ne sono grati, lo vedono come segno e gesto di misericordia. Fra le molte iniziative vi sono la ripara- zione di case danneggiate dalla guerra, il pagamento di debiti bancari, la distribuzione di cibo, cisterne di acqua, ecc.… tutte cose rese possibili grazie all’impegno della Chiesa e il contributo di mol- ti benefattori». (AsiaNews) FILIPPINE STORIA DI CECILIA C ecilia Flores-Oebanda nata in una famiglia cattolica, cresce durante gli anni turbolenti della dittatura di Marcos, presidente delle Filippine dal 1965 al 1986. Opponendosi alla dittatura è co- stretta a fuggire e a nascondersi col marito tra le montagne, dove diventa mamma per la prima vol- ta. Catturati dai militari, rimango- no quattro anni in prigione dove partorisce due figli. Nel 1986 il po- polo filippino caccia il dittatore Marcos, e la famiglia di Cecilia è libera. Si trasferisce a Manila e, nel 1991 Cecilia fonda il Visayan Forum contro il traffico delle per- sone: «La nostra missione - dice - è quella di vedere un giorno i filip- pini avere l’opportunità di lavorare senza correre il rischio di cadere nel traffico umano, nello sfrutta- mento e nelle schiavitù moder- ne». Oggi il programma del Fo- rum si è esteso all’aspetto della prevenzione: «Andiamo nelle scuole per creare una controcul- tura, che insegni che le cose ma- teriali non sono tutto e che la di- gnità è più importante della pro- messa di ricchezze». Cecilia racconta di come è riuscita a per- donare i propri aguzzini: «Credo che sia molto facile per me essere arrabbiata, dopo quello che ho passato. Alla fine, però, guardan- gnandosi per la piena integrazione dei cristiani nella società pakista- na e perché questi potessero con- tribuire allo sviluppo della nazio- ne. (Fides) SIRIA LA CHIESA DI ALEPPO P adre Ibrahim Alsabagh, 44en- ne francescano, parroco della parrocchia latina di Aleppo, rac- conta che la fragile tregua nel conflitto siriano, che funziona in parte, «ha permesso alla gente di respirare, infondendo una nuova speranza». Dopo mesi è tornata l’elettricità e anche sul fronte del- l’acqua la situazione è migliorata, e questo ha portato sollievo fra gli abitanti. Durante la Quaresima i parrocchiani «hanno visitato an- ziani e malati, messo da parte piccoli quantitativi di denaro e al- tri beni, per offrirli ai più poveri», all’insegna dello slogan: «C’è sempre un piatto, un oggetto o un bene in più da donare. Tutti, an- che i poveri, devono essere parte- cipi e donare a chi è ancora più povero». Nelle case manca il cibo, così per Pasqua la parrocchia ha organizzato una piccola festa in cui sono stati distribuiti dolci e a- limenti fra quanti hanno sofferto di più per la guerra. «La gente - prosegue p. Ibrahim -, da sola non riesce a sostenersi perché manca il lavoro, i prezzi sono alti, non PAKISTAN SHAHBAZ BHATTI MARTIRE N ei giorni in cui la comunità cattolica in Pakistan ricorda il quinto anniversario della morte di Shahbaz Bhatti, il ministro cattoli- co per le minoranze ucciso il 2 marzo 2011, a Islamabad la Chie- sa locale inizia a raccogliere le te- stimonianze che potranno servire ad aprire il processo diocesano per dichiarare Bhatti «martire». «Vedendo le sue doti di leadership e la sua buona volontà per la Chie- sa in Pakistan, incoraggiai i suoi studi e il suo coinvolgimento in politica. Non era interessato a es- sere attivo in politica, ma accettò di fare politica per proteggere i cristiani e le altre minoranze. Vis- se una vita impegnata e decise di non sposarsi. Era celibe. Non pos- sedeva nulla e portò avanti il suo ministero solo come strumento di servizio. Credo che Clement Shah- baz Bhatti sia un laico consacrato martire della fede»: è l’accorata testimonianza rilasciata nell’apri- le 2012 dal Vescovo emerito di I- slamabad, Anthony Lobo, padre spirituale di Bhatti, deceduto nel 2013. Il documento farà parte del- le testimonianze che la diocesi di Islamabad sta raccogliendo nel- l’inchiesta preliminare all’apertu- ra del processo diocesano per di- chiarare Bhatti «martire». Bhatti ha vissuto l’attività politica con lo spirito della sequela Christi impe- La Chiesa nel mondo a cura di Sergio Frassetto # Pakistan, Islamabad - la tomba di Shahbaz Bhatti. 8 MC MAGGIO 2016

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=