Missioni Consolata - Maggio 2016
tare le palpebre, le persone giudi- cate non idonee venivano mar- chiate e fermate per ulteriori ap- profondimenti. Poteva seguire un periodo di ricovero più o meno lungo (la quarantena), oppure di- rettamente l’espulsione. In que- sto caso le navi, che avevano tra- sportato i migranti avevano l’ob- bligo di riportarli ai paesi d’ori- gine. Chi superava la visita medica veniva poi sottoposto ad accerta- menti per escludere pregressi guai giudiziari. In pratica gli accer- tamenti medici dovevano stabilire che chi entrava potesse aumen- tare validamente la forza lavoro necessaria al progresso della na- zione e non fosse portatore di malattie contagiose pericolose per i residenti. La stessa preoccupazione che, in questi anni, assale molti alla vista dei migranti che raggiungono l’I- talia o altri paesi europei. Le do- mande a cui cercheremo di dare risposta sono dunque le seguenti: i migranti sono un pericolo per la nostra salute? Essi sono davvero portatori di malattie infettive, che potrebbero generare un’emer- genza sanitaria per l’Italia e l’Eu- ropa? Le paure sono giustificate? Paure e opportunismo politico Nell’estate del 2015, alcuni co- muni del savonese con giunte di centrodestra, tra cui Alassio, emi- sero ordinanze per impedire l’in- gresso degli stranieri senza fissa dimora e privi di certificato me- dico attestante l’assenza di malat- tie infettive trasmissibili quali Hiv, tubercolosi, ebola, scabbia. Il Vi- minale chiese prontamente la re- voca di tali provvedimenti. Per non parlare di quanto avvenne ad Asotthalom, un comune unghe- rese al confine con la Serbia, gui- dato da un sindaco appartenente a un partito di ultradestra, antise- mita e anti Ue. Qui, l’estate scorsa, alle stazioni dei bus ven- nero affissi manifesti recanti av- visi e foto shoccanti, in cui si di- chiarava che i migranti sono por- tatori di malattie infettive, per cui esisterebbe un reale pericolo di contagio, e si invitava a non toc- care oggetti lasciati dai migranti senza guanti di protezione. In caso di contatto accidentale con tali oggetti e in presenza di sin- tomi come diarrea, vomito, esan- temi cutanei, si raccomandava di contattare prontamente un me- dico. Oltre alle autorità munici- pali, tale avviso venne firmato an- che da un rappresentante locale del governo di Budapest. le patologie Leggendo il rapporto del 2014 dell’Ecdc ( European Center for Di- sease Control ) dal titolo «Valuta- zione del carico delle malattie in- fettive nella popolazione di immi- grati nell’Unione Europea», ci si rende conto che, pur essendo presenti tra i migranti casi di ma- lattie infettive, il maggiore peri- colo che ne deriva per la nostra comunità è rappresentato dalla difficoltà di accesso alle cure per queste persone, con conseguente possibilità di contagio per patolo- Nostra Madre Terra di Rosanna Novara Topino 60 MC MAGGIO 2016 l’ ultimo immigrato è sem- pre il peggiore. L’ondata di migranti che arriva sulle coste italiane e sui confini europei genera nelle po- polazioni residenti mille preoccu- pazioni e spesso senso di rifiuto. Esattamente come accadde, tra la metà del XIX secolo e la metà del XX secolo, alle masse di emigranti che lasciarono l’Europa e l’Italia. Circa 25 milioni si sparsero in tutti i continenti e gli Stati Uniti, in- sieme a Argentina e Brasile, fu- rono tra le mete principali, come si evince dai registri di Ellis Island, la piccola isola posta nella baia dell’Hudson davanti a New York, che, tra il 1892 ed il 1954, di- venne il principale punto d’in- gresso negli Usa. Qui i migranti venivano sottoposti a umilianti ispezioni mediche e poliziesche, prima di ottenere il visto d’in- gresso nella nazione. Mentre fino al 1875 l’ingresso negli Usa era li- bero, successivamente furono po- ste restrizioni. Nel 1891 venne promulgato il Federal Act , che prevedeva l’esclusione degli «idioti», dei malati (soprattutto quelli contagiosi), dei poveri e di tutti quelli che potevano rappre- sentare un carico per la società. Non potevano inoltre entrare donne gravide non sposate (per timore che fossero prostitute), criminali, poligamici e lavoratori a contratto. A Ellis Island, dopo una prima rapida visita medica fatta in circa 6 secondi, in cui si control- lava tra l’altro la presenza di tra- coma con l’uso di uncini per rivol- tubercolosi, epatiti, scabbia, Hiv, gonorrea, sifilide, morbillo, rosolia. l’e- lenco delle patologie è lungo. il quesito è: sono in aumento (anche) a causa dell’arrivo dei migranti? Cosa accadeva quando i migranti eravamo noi? SONO LORO I NUOVI «UNTORI»? Migranti e Malattie: Miti e realtà (prima parte)
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