Missioni Consolata - Maggio 2016

MC ARTICOLI MAGGIO 2016 MC 55 Note 1 - Instituto Nacional de Estadística y Censos (Inec), Reporte de Pobreza y Desigualdad , dicembre 2015. 2 - Sui dati della ricerca del professor Eduardo Válencia Vásquez, il giornalista Fernando Villavicencio ha scritto «El Egonomista . Cor- rea y el socialismo de los ricos», Focus Edito- res, Quito 2015. 3 - Si tratta delle Enmiendas Constitucionales del 3 dicembre 2015. La banda militare - composta da trombe, sassofoni, clarinetti, tromboni e tamburi - inizia a suo- nare, subito accompagnata dal canto spontaneo delle persone in piazza. Dietro la banda, con passo cadenzato, sfilano i lancieri e sui lati della piazza i granatieri a ca- vallo. Tutta la cerimonia - dura pochi mi- nuti - si svolge con ordine e sincro- nia sotto gli occhi del presidente, che al termine saluta dal balcone, prodigo di sorrisi. Momenti intensi che qualcuno po- trebbe definire d’impronta populi- sta, ma che in realtà sono parte di una sorta di «Dna latinoameri- cano» che non va disprezzato, per- ché in qualche modo avvicina la gente comune al mondo della po- litica. Tuttavia, in questi anni di Revolución ciudadana molte spe- ranze si sono rivelate infondate ed errori (economici e culturali) sono stati commessi. Con i controversi emendamenti costituzionali del dicembre 2015 è stata anche introdotta la possibi- lità della rielezione senza limiti per tutte le cariche pubbliche. Per la presidenza questa possibilità sarà però possibile soltanto a partire dal 24 maggio 2017. Dunque, alle prossime elezioni del febbraio 2017 Correa non potrà ripresen- tarsi. La sua è stata una buona mossa, indipendentemente dal fatto che essa sia stata dettata da una scelta etica o da mero oppor- tunismo politico. Vicino a noi, un vecchietto indossa uno spolverino con una foto del presidente. Gli chiediamo un pa- rere su Correa: «È il migliore presi- dente che l’Ecuador abbia mai eletto. Ho 86 anni, ma con lui arri- verò a 100». Un altro signore si av- vicina a noi: «Adesso sì che ab- biamo un paese di tutti. Soprat- tutto di quelli che prima non ave- P ROSSIMAMENTE Nelle future puntate di questa se- rie: incontro con il professor François Houtart (Iaen, Quito), in- tervista con il vescovo di Coca, re- portages dalle zone petrolifere e molto altro ancora. # Qui sopra : banda dei Granaderos de Tarqui in Plaza Grande, a Quito. Pagina prece- dente : una veduta d’insieme del balcone del palazzo presidenziale con, al centro, Rafael Correa e i suoi collaboratori; in alto , la copertina del documento governativo sul Buen vivir . vano voce». Detto questo, occorre constatare che l’Ecuador non è diventato il paese del «buen vivir» ( sumak kawasay , in lingua quechua), come prometteva la Costituzione del 2008. Peraltro bellissima. Paolo Moiola (fine prima puntata)

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