Missioni Consolata - Maggio 2016

MAGGIO 2016 MC 33 MC RUBRICHE ● oggi sono più di 500 le iniziative di riutilizzo so- ciale dei beni confiscati che coinvolgono realtà laiche o religiose: associazioni, cooperative, comunità, gruppi e parrocchie. Quanto alla propria struttura, da tempo in «Libera» è in atto un profondo cambiamento. Negli ultimi mesi, l’as- sociazione ha tenuto tre affollate assemblee nazionali, nelle quali i nuovi organismi direttivi sono stati votati praticamente all’unanimità. Nessuno è perfetto, ma è davvero difficile parlare (come taluno ha fatto) di una carenza di democrazia 1 nei processi partecipativi. Quanto alle presunte tiepidezze o, peggio ancora, omis- sioni a fronte di certe illegalità o manifestazioni mafiose 2 , non si possono dimenticare le denunzie pub- bliche di Ciotti sul pericolo mafia nella città di Roma for- mulate, ad esempio, nell’ottobre 2014, all’apertura di «Contromafie». O le richieste del marzo 2014 di un albo sugli amministratori giudiziari, con trasparenza e rota- zione negli incarichi, compreso un tetto ai compensi. Più in generale non si può ignorare la limpida condanna che Ciotti, in epoche assolutamente non sospette, ha sem- pre scagliato contro quella parte di antimafia da ope- retta o di facciata se non anche opaca o inquinata. Ed è più che logico dedurne una sua speciale e concreta at- Siti internet ● www.libera.it È il sito di «Libera», l’associazione fondata da don Luigi Ciotti nel 1995. ● www.benisequestraticonfiscati.it È il sito di Anbsc, l’«Agenzia Nazionale per l’amministra- zione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata». Note (1) Intervista a Franco La Torre, sul sito de L’Huffington Post , 1 dicembre 2015. ( Ndr ) (2) Intervista a Catello Maresca, pm di Napoli, sul settima- nale Panorama del 14 gennaio 2016. ( Ndr ) (3) Il riferimento è allo scandalo che coinvolge Silvana Sa- guto, ex presidente delle Misure di prevenzione del Tribu- nale di Palermo. ( Ndr ) tenzione per rendere «Libera» immune da questi mali e salvaguardarne la pulizia morale. Testimoniata del resto dal lavoro quotidiano dell’associazione: a partire dall’e- sposizione delle facce dei suoi giovani in moltissimi tri- bunali italiani, per sostenere in pubblica udienza, a fronte degli imputati detenuti e dei loro familiari, le tante costituzioni di parte civile contro la mafia che sono prova inconfutabile di coscienza civica e coraggio. Un obbligo morale: includere anche i corrotti Per altro, sul versante dell’antimafia e dei beni confiscati ci sono varie cose da aggiornare. Il pacchetto delle au- spicabili riforme è consistente. Tra i punti qualificanti fi- gurano: il potenziamento dell’Agenzia nell’ambito di una procedura più efficiente e più garantita; una particolare attenzione alla gestione delle aziende, per le quali sono previsti uno speciale fondo di rotazione e garanzia (già finanziato dalla legge di stabilità con 10 milioni di euro) e la destinazione prioritaria a cooperative di lavoratori, se ne ricorrono le condizioni; un vigoroso giro di vite sulla disciplina degli amministratori giudiziari (indispen- sabile dopo il «caso Saguto» 3 ). Di grande rilievo è poi l’ampliamento del novero dei soggetti cui possono es- sere applicati sequestro e confisca, così da ricompren- dervi (oltre al caporalato e altre ipotesi) anche i reati più gravi contro la pubblica amministrazione, a partire dalla corruzione. Andrà meglio che nel 1996? L’estensione sarà ancora, per qualcuno, un boccone troppo amaro? Speriamo di no, ma non è un buon segnale che, dopo l’approvazione alla Camera, la discussione in Senato stenti a iniziare. Gian Carlo Caselli Pagina a fianco: in alto , don Luigi Ciotti con Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo; in basso , un manifesto del sito «Stampo Antimafioso» ricorda i numeri della legge 109 del 1996. Qui sopra : il logo di «Libera». In basso : il magistrato Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia.

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