Missioni Consolata - Maggio 2016

MONDO 30 MC MAGGIO 2016 Ronnie Hall - Friends of the Earth International/Flickr.com cambiamenti climatici del 1992 -, coincisa con l’11 a sessione della riunione delle parti del protocollo di Kyoto del 1997. 2- Meccanismi di sviluppo pulito: i paesi indu- strializzati che devono ridurre le emissioni possono acquisire «crediti di emissione» tra- mite progetti produttivi a basse emissioni in paesi in via di sviluppo (attuati da aziende private o pubbliche del proprio territorio). I crediti di emissione possono anche essere venduti ad altri paesi. Redd ( Reducing Emission From Deforestation and Forest Degradation ): è una tipologia di progetti che mira a ridurre le emissioni di gas serra tramite la protezione delle risorse fore- stali e la riforestazione. La creazione di zone protette espelle intere comunità che, in modo sostenibile, traggono sostentamento dalle risorse forestali. S CHEDA E JATLAS A TLANTE DELLA G IUSTIZIA A MBIENTALE Q uesto è il secondo articolo di una collaborazione fra la rivista Missioni Consolata e l’Ejatlas (Envi- ronmental Justice Atlas). Nei prossimi numeri verranno pub- blicate storie e analisi regionali di alcuni dei conflitti ambientali che compaiono nella mappa. Per tutti i casi menzionati nell’arti- colo sono disponibili nell’Atlas le relative schede informative. • www.ejatlas.org • www.ejolt.org • http://atlanteitaliano.cdca.it diritti umani e dell’ecologia, come l’ex ministro dell’Energia dell’Ecuador Alberto Acosta, il se- natore argentino Fernando «Pino» Solanas, e Nnimmo Bas- sey della Ong Friends of the Earth International , hanno ascoltato dodici testimonianze di comunità che soffrono per gli impatti delle attività petrolifere di Chevron- Texaco e di Bp, della costruzione di dighe idroelettriche in Brasile, del fracking negli Stati Uniti, e così via. La sentenza del tribunale ha condannato tali fatti in base alla Dichiarazione Universale dei Diritti della Madre Terra, un do- cumento approvato nel 2012 dal- l’Assemblea legislativa boliviana prima del summit sul clima Rio+20, e che ha ricevuto l’appog- gio e la firma di migliaia di soste- nitori in tutto il mondo. Dalle pa- role dello stesso Alberto Acosta: «Fermare il cambio climatico e le aggressioni alla Natura va oltre le riunioni governative e richiede che il movimento sociale globale più potente della storia metta in connessione le differenti lotte per la giustizia ambientale, econo- mica, femminista, indigena, ur- bana e operaia. Questo implica coordinare le alternative anti co- loniali, anti razziste, anti patriar- cali e anti capitaliste verso una al- ternativa di civilizzazione». Daniela Del Bene Co-editrice dell’Ejatlas Note: 1- La Cop21 è stata la 21 a sessione annuale della Conferenza delle parti della Unfccc - la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Un monito per l’economia globale A Parigi, lo stesso «no» intransi- gente, fermo e solenne, l’hanno detto in tanti. E per renderlo an- cora più visibile, in molti sono an- dati a dirlo in canoa la domenica 6 dicembre. L’iniziativa, curata dalle reti di Indigenous Environ- mental Network e Amazon Watch ha portato rappresentanti dei po- poli indigeni dal territorio di Sa- rayaku dell’Amazzonia ecuado- riana, dagli Stati Uniti e dal Ca- nada a navigare la Senna, fino ad arrivare al centro della capitale francese. Le bandiere ricorda- vano i molti territori violentati e le comunità che dignitosamente resistono e lanciano allarmi dalle periferie di questa economia estrattiva. I loro «no» sono un monito all’economia globale: per sopravvivere dobbiamo cambiare rotta, lasciare i combustibili fossili nella terra, ridurre significativa- mente il consumo e soprattutto fare la pace, tra gli esseri umani e con la terra, perché senza pace con essa non ci sarà pace nelle nostre società. Alla loro voce si sono unite comu- nità, collettivi, associazioni e Ong di tutto il mondo, presenti a Pa- rigi, sia negli eventi paralleli pa- trocinati dall’Onu vicino alla sede dei negoziati, sia nelle centinaia di iniziative, workshop, confe- renze, spazi di convivialità e scambio realizzati nel quartiere parigino di Montreuil. Lo si è ribadito anche durante il Tribunale dei Diritti della Natura, una corte etica che ha lavorato duramente negli ultimi due anni per realizzare udienze in Ecuador, Perù, Australia e Stati Uniti. Per- sonalità di grande spessore inter- nazionale su temi della difesa dei

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