Missioni Consolata - Maggio 2016
18 MC MAGGIO 2016 italia-africa La campagna «Anche le immagini uccidono» Stereotipi da combattere I l 20 novembre scorso c’era anche Arising Afri- cans alla Camera dei Deputati, dove è stata lan- ciata la campagna di promozione sociale «Anche le immagini uccidono». E non poteva mancare, visto che l’obiettivo dell'iniziativa si sposa perfettamente con la mission della giovane associazione: sensibiliz- zare l’opinione pubblica e aprire un dibattito interno alle istituzioni sull’uso indiscriminato delle immagini da parte di associazioni e Ong per la raccolta fondi da destinare agli aiuti umanitari. Il fine ultimo è quello di mettere terzo settore e istituzioni intorno a un tavolo per proporre una legge che riconosca un Codice di condotta in grado di regolamentare gli abusi e lo sfruttamento delle immagini di sofferenza. La campagna è promossa da Redani - Rete della dia- spora africana nera in Italia, nata nel 2009 da un gruppo di cittadini di origine africana residenti in Italia che vogliono promuovere la tutela dei diritti della diaspora africana nera e dei suoi discendenti, nonché la lotta al razzismo istituzionale, di genere, provenienza ed estrazione sociale. «A nche le immagini uccidono» affronta un tema delicato e quanto mai attuale. «Sem- pre più spesso assistiamo a campagne di raccolta fondi costruite su immagini drammatiche di bambini e donne africane denutriti e sofferenti - spiega l’ufficio stampa della Redani -. Si tratta di precise strategie di comunicazione che intendono su- scitare la reazione emotiva dei potenziali donatori. Così facendo, non solo vengono calpestate le carte deontologiche giornalistiche - in particolare la Carta di Treviso del 1990 sui minori - ma viene lesa la di- gnità della popolazione destinataria degli interventi umanitari. Vi sono anche aspetti legali da considerare: è lecito domandarsi se i genitori dei bambini ripresi negli spot pubblicitari abbiano rilasciato regolari liberato- rie, e comunque se il loro consenso sia stato dato in modo pienamente consapevole. I noltre, bisogna ragionare sull’impatto di tali stra- tegie di comunicazione: se nel breve periodo cam- pagne mediatiche del genere possono portare a un aumento delle donazioni, nel medio e lungo pe- riodo potrebbero svilupparsi atteggiamenti di assue- fazione o rifiuto da parte dei cittadini». Un rischio evidenziato anche da Ada di Arising Africans: «Si tratta di immagini che vanno a fossilizzarsi nella mente degli italiani, che si convincono che l’africano medio sia quello scheletrino che hanno visto in tv. La compassione creata tramite la strumentalizzazione del dolore è lesiva innanzitutto delle persone che sono rappresentate: crea uno stereotipo che non porta al dialogo e non favorisce l’accoglienza né l’in- tegrazione». In occasione del lancio della campagna, si è pronun- ciata anche l’europarlamentare Cécile Kyenge: «Le immagini si imprimono nella memoria con più forza e tenacia delle parole: nel bene e nel male, hanno un potere sempre piú determinante. Con questa campa- gna ci state richiamando al rispetto e alle responsa- bilità di vegliare, guidare e proteggere i bambini verso un mondo equo e meno violento». Ci sono diversi modi per sostenere la campagna: con- dividendo sui social network il video pubblicato sul sito www.ancheleimmaginiuccidono.org , firmando la petizione su Change.org oppure ospitando un evento nella propria città. Serena Carta © Arising Africans © Arising Africans
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