Missioni Consolata - Maggio 2016

Giovani con voglia di futuro Nonostante la situazione socio- economica e politica, segnata più da ombre che da luci, tanti koso- vari, soprattutto tra i giovani, non si rassegnano al presente e cer- cano con determinazione di co- struire la propria strada verso il fu- turo. Un esempio importante è quello del gruppo di lavoro - coor- dinato dal fondatore e ammini- stratore delegato Mergim Cahani - di «Gijrafa.com», piattaforma e motore di ricerca tutto dedicato alle informazioni online in lingua albanese. Un progetto coltivato per anni e che, recentemente, ha attirato investimenti per oltre due milioni di dollari, cifra ragguarde- vole per il Kosovo. Anche nel cinema le idee e le pro- poste non mancano. Nato nel 2002 per iniziativa di un gruppo di amici, il DokuFest di Prizren, città nel Kosovo Sud occidentale, è di- ventato negli anni uno dei punti di riferimento per il cinema docu- mentario a livello sia europeo che internazionale e, nel 2014, ha regi- strato non meno di 18mila pre- senze. Più recentemente, nel 2015, è stata invece una produ- zione anglo kosovara a far parlare di sé: il cortometraggio Shok («Amico»), diretto dalla regista in- glese Jamie Donoughue, ma con un cast tutto kosovaro che, dopo aver vinto numerosi riconosci- menti, è stato nominato agli Oscar KOSOVO 16 MC MAGGIO 2016 crimini contro l’umanità, soprat- tutto nei confronti delle comunità serba e rom. Secondo Marty, tra i crimini commessi c’è anche quello - infamante - dell’espianto di or- gani a prigionieri a fini di lucro. Per indagare su accuse così pe- santi, l’Ue ha creato una Special Investigative Task Force (Sitf), che nel 2014 ha confermato la fonda- tezza del «rapporto Marty». Ora le prove e le imputazioni raccolte dalla Sift aspettano di essere pre- sentate di fronte a una «Corte speciale», che dovrebbe aprire i battenti entro il 2016. Ufficialmente la Corte fa parte del sistema giudiziario kosovaro, ma avrà sede all’Aja, per proteggere i testimoni da pressioni e minacce, problema che ha minato molti dei processi a ex leader Uçk già tenuti dal Tribunale internazionale per l’ex Jugoslavia, terminati in gran parte in contestate assoluzioni. Tra i nomi dei possibili imputati, il più discusso è proprio quello del neo presidente Hashim Thaçi, ci- tato più volte nel rapporto Marty come «esponente di spicco del mondo criminale kosovaro», ma anche numerosi leader, sia della compagine governativa che del- l’opposizione. Difficile prevedere l’impatto della Corte sulla vita politica del Kosovo: potenzialmente, il nuovo tribunale potrebbe però causare un vero terremoto a Pristina e dintorni. # A sinistra: una statua in onore dell’ex pre- sidente Usa Bill Clinton, eretta a Pristina nel viale che porta lo stesso nome. S CHEDA O BC O SSERVATORIO B ALCANI E C AUCASO N ato nel 2000, con sede a Rovereto (Trento), l’«Osservatorio Balcani e Caucaso» (Obc) si occupa dei paesi del Sud-Est europeo e di quelli appar- tenenti all’area post-sovietica. Segue in totale 26 stati attraverso 50 corri- spondenti in loco, che vanno ad ag- giungersi a giornalisti, ricercatori e studiosi. Q uesta è l’ottava puntata della col- laborazione tra Obc e MC, dopo quelle su Transnistria (luglio 2014), Moldavia (ottobre 2014), Cecenia (no- vembre 2014), Bielorussia (dicembre 2014), Bulgaria (gennaio 2015), Tur- chia (luglio 2015) e Ucraina (dicem- bre 2015). • www.balcanicaucaso.org • www.rivistamissioniconsolata.it 2015 nella categoria «film brevi». Se c’è una storia che più di ogni al- tra rappresenta la voglia di farcela nonostante tutto, è però quella di Majlinda Kelmendi. Nata nel 1991 a Peja/Pe ć , Majlinda si è imposta negli ultimi anni come uno dei ta- lenti più puri del judo internazio- nale vincendo quasi tutto quello che si può vincere - campionato del mondo incluso - nonostante tutte le difficoltà dovute allo status incerto della federazione kosovara. Ai giochi olimpici di Londra 2012 Majlinda ha dovuto partecipare con la squadra dell’Albania, visto che all’epoca il Kosovo non era stato ancora ammesso al Comi- tato olimpico internazionale. Oggi, però, dopo l’ingresso a pieno ti- tolo del paese (2014), Majlinda può realizzare il suo sogno ed en- trare nella storia: portabandiera designato, durante la cerimonia di apertura dei giochi di Rio de Ja- neiro di questa estate sarà la prima a far sventolare alle Olim- piadi i colori del Kosovo. Francesco Martino © Marco Fieber

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