Missioni Consolata - Maggio 2016
MAGGIO 2016 MC 13 Q uattro comuni a Nord del fiume Ibar: la città di- visa di Mitrovica, e poi Zubin Potok, Zvecan e Le- posavic. È questo il «Kosovo del Nord», regione a grande maggioranza serba, che dal conflitto del 1999 rappresenta la questione più complessa ereditata dalla guerra, sia per Pristina che per Belgrado. Grazie a com- posizione etnica e vicinanza con la Serbia, i circa 50mila abitanti della regione hanno sempre rifiutato ogni con- tatto o compromesso con le autorità di Pristina, come in- vece fatto, per necessità, dai serbi che vivono nelle en- clave rimaste nel Kosovo centrale e meridionale. Sim- bolo della irriducibile contrapposizione è il ponte di Mi- trovica, che oggi divide, più che unire, le due sponde del fiume Ibar: a Nord vivono i serbi, a Sud gli albanesi. Il ponte è stato più volte teatro di scontri violenti tra le due parti, ed è costantemente pattugliato da forze della Kfor, la missione Nato che ancora oggi schiera in Kosovo circa 4 mila uomini. L’ importante accordo di Bruxelles del 2013 ha come primo obiettivo proprio quello di normalizzare la situazione in quest’area, che dal 1999 vive una si- tuazione di estrema confusione istituzionale e politica, Il «Kosovo del Nord» Quel ponte di Mitrovica Nella regione amaggioranza serba l’accordo dell’aprile 2013 rimane fragile. che ne hanno fatto una sorta di «terra di nessuno». Se- condo l’accordo, Belgrado rinuncia alle sue strutture di sicurezza ancora presenti nell’area, in cambio della co- stituzione di un’Associazione delle municipalità serbe, organo con forti poteri di autonomia locale. La difficile situazione politica ha portato la regione al collasso eco- nomico, dovuto innanzitutto alla chiusura del complesso minerario di Trepca, pilastro dell’economia locale ai tempi della Jugoslavia. Significativo il fenomeno del con- trabbando con la Serbia, che utilizza strade secondarie e sentieri di montagna. F.M . MC ARTICOLI © Allan Leonard © Allan Leonard
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