Missioni Consolata - Aprile 2016
C’ è stato un tempo in cui «pandilla» e «mara» significavano semplicemente gruppo o combriccola. Da qualche de- cennio, nel cosiddetto «triangolo Nord centroamericano» (El Salvador, Guatemala, Hon- duras), questi termini si sono trasformati nel nome proprio di un fenomeno sociale di propor- zioni e drammaticità inaudite. Le celebri Pandilla Barrio 18 (il cui nome è dovuto al luogo di origine, la 18^ strada di Los Angeles) e Mara Salvatrucha MS-13 (probabilmente da mara - gruppo -, salva - salvadoregni -, e trucha - astuti -, seguito dal nu- mero con cui si era denominata l’alleanza delle pandillas latinoamericane del Sud della Califor- nia), sono le due gang più grandi e pericolose, a cui se ne aggiungono altre: Barrio 18 Revoluciona- rios e Barrio 18 Sureños, la Pandilla Mao Mao e la Mara Mirada Loca. Origini statunitensi Fin dagli inizi del ‘900 gli Usa furono meta di im- migrazione per molti messicani, a cui seguirono, nella seconda metà del secolo, migliaia di centroa- mericani in fuga da povertà, repressione politica e guerre. Nelle città di destinazione (in particolare Los Angeles), i migranti vivevano in quartieri marginali e sovraffollati ed erano vittime di discri- minazione sociale e lavorativa. Spesso gli adulti, costretti a lavorare molte ore al giorno, trascura- vano la cura dei figli, che passavano tutto il loro tempo in strada. Questi giovani, gravati dalla po- vertà e dall’esclusione sociale all’interno di una società materialista e relativamente benestante, erano molto meno inclini dei loro genitori ad ac- contentarsi della sopravvivenza. Tra le «risposte» che essi svilupparono per far fronte alla condi- zione di emarginazione, vi furono i gruppi di DaLLe StraDe DI LoS aNGeLeS aL CeNtro aMerICa VIVERE EMORIRE PERLABANDA DI A NNALISA Z AMBURLINI Le due più grandi e pericolose pandillas si chiamano Barrio 18 e Mara Salvatrucha. In guerra tra loro e con le istituzioni dei paesi in cui sono diffuse, sono responsabili di molti crimini, tra cui migliaia di omicidi. Gli Usa, paese in cui sono nate e da cui sono state esportate in Centro ame- rica negli anni ‘90, le considerano delle vere e proprie organizzazioni criminali transnazionali. Nate dal disagio di fasce di popolazione emarginate, crescono grazie all’ingiustizia strutturale presente in quei paesi. I loro membri, spesso volontari, a volte reclutati con la forza, sempre sono costretti a rimanere: pena la morte. La loro diffusione pare inarrestabile, tanto più quando la si vuole fermare con la repressione. OEA / SMS Arena Ortega/Flickr.com
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