Missioni Consolata - Aprile 2016

GUATEMALA 24 MC APRILE 2016 «Le nuove tecnologie facilitano molto, rendono un poco “pazza” la vita perché fanno aumentare il numero di cose da fare, però per- mettono di lavorare superando gli spazi. Questi sono strumenti di comuni- cazione, ma l’importante è cosa e come le persone comunicano. Non si può dimenticare che è tutto un processo di sviluppo. È importante che i media “tradi- zionali” abbiano uno spazio in quelli nuovi, come radio, tv e giornali sono presenti in internet. Ci dobbiamo chiedere: come i media possono servire al mondo, alle società, ai paesi? Quale effi- cacia hanno nella costruzione o distruzione della vita? Per scate- nare guerre o costruire la pace, per promuovere uno sviluppo de- gno o per rafforzare il sistema di disuguaglianza che produce soffe- renza? Quelli della comunicazione sono gli strumenti privilegiati con i quali possiamo costruire un mondo migliore, la società so- gnata da tutti noi che abbiamo un cuore umanitario. Sulle nuove tecnologie, che ren- dono possibile la comunicazione immediata, dobbiamo contare e dobbiamo imparare a utilizzarle al meglio, nel tentativo di co- struire i migliori contenuti, neces- sari per ogni ambito umano. Per l’America Latina, questi me- dia sono importanti. Producono un risveglio enorme. C’è una ri- flessione profonda che sta ac- compagnando lo sviluppo dei new media . Perché essi possono prendere direzioni che invece di aiutare, attaccano la vita. Per questo è importante analizzare il loro sviluppo e prendere co- scienza che stiamo comunicando, ma anche come questi media de- vono intervenire in politica, so- cietà, economia. È una realtà da valutare costantemente. Facebook e Twitter e altri social network sono potenti in America Latina. Si può dire che la rivolu- zione tecnologica sta generando una democratizzazione dei me- dia. Arrivano a un numero sem- pre maggiore di persone e inoltre generano una comunicazione a doppia via. Le reti sociali, danno spazio a ogni persona, che può uscire dall’anonimato. È evidente che i media non devono conside- rare la popolazione solo come consumatori, per questo par- liamo di umanizzazione dei me- dia». L’attenzione del Papa «I media possono creare comu- nione. La Chiesa cerca di andare al loro ritmo, affinché il Vangelo sia annunciato anche attraverso di essi. Il messaggio per la giornata mon- diale della comunicazione, intito- lato quest’anno “Comunicazione e misericordia”, affronta un tema centrale e attuale rispetto alla si- tuazione mondiale. Il Papa parla dell’importanza dei media digitali, che si stanno svi- insistevo sulla questione dell’in- tegrazione o “comunione” delle piattaforme delle diverse confe- renze episcopali, per avere diret- trici chiare di comunicazione che aiutassero alla costruzione della vita, come aveva fatto monsignor Romero». Così nell’estate del 2015 lo hanno chiamato come segretario esecu- tivo del dipartimento di comuni- cazione e stampa del Celam (Con- siglio episcopale latinoameri- cano), e si è trasferito a Bogotà. «Il Celam è un organismo di co- munione delle Chiese latinoame- ricane attraverso le conferenze episcopali. Ci occupiamo di comu- nicazione interna, divulgazione di quello che il Celam fa. Comunica- zione istituzionale, ma anche su quello che la Chiesa vive in ogni paese, al servizio del popolo». L’importanza dei new media A livello di America Latina c’è una grande diffusione dei nuovi me- dia. Le nuove tecnologie, gli smarthphone, i social network , sono entrati nell’uso comune della gente. Il loro ruolo si af- fianca a quello dei media tradizio- nali, come la radio, molto seguita in queste latitudini. © Juan José Sales Gil # Sopra : monumento della rimembranza. Una parete piena di nomi di persone scomparse o uccise durante la guerra. # A sinistra: madre e figlia di etnia quiché a Nebaj.

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