Missioni Consolata - Marzo 2016

MARZO 2016 MC 59 • Porta santa | Giubileo | Missione • MC ARTICOLI # Immagini dell’aper- tura della porta santa al cimitero dei Martiri di Guiúa in Mozambico. Non avevo un piviale viola, ma uno bianco, donato da qualche sa- cerdote lombardo, arrivato an- ch’esso con un container: bellis- simo. Avevo pensato di indossarlo il giorno del Corpus Domini per la processione, ma aveva piovuto così tanto che non avevo voluto bagnarlo. Questa è stata la sua oc- casione. Croce, incenso, Vangelo, come il papa in san Pietro, e la processione si è snodata lungo i viali della missione verso il Cimi- tero dei Martiri. I fedeli cantavano con fervore e gioia, senza stan- carsi: le litanie dei santi, canti di giubilo, canti di misericordia… non sentivamo i raggi violenti del sole, né il freno della sabbia. Davanti alla porta santa un profondo silenzio. Il tamburo, quello che si usa per gli annunci importanti, rullava lungamente. «Io sono la Porta», dice Gesù nel Vangelo. Io ho pregato: «Aprite la porta della giustizia», e il popolo ha risposto: «I giusti entreranno in essa». Per tre volte ho battuto col martello, e la porta final- mente si è aperta. Applauso, donna benedicente, e abbiamo iniziato: lettura del Vangelo e della Bolla del papa. Erano tanti i nostri cristiani: la maggior parte proveniente dai villaggi lontani fino a 30 Km. Albertina, anziana catechista di Ngala, era partita alle tre del mattino, assieme a quasi tutto il villaggio. Così pure Filomena, Jacinto, Felizmeta si erano messi in viaggio a piedi sulle dune della nostra terra, per arrivare presto alla missione. Bambini, giovani, adulti e anziani. Vedendo donna Simplícia che, curva su se stessa, reggendosi ap- pena col suo bastone, camminava lentissimamente, ultima nella pro- cessione, mi sono chiesto: «Chi glielo ha fatto fare?». La risposta mi è subito venuta: «Solo il Si- gnore e la sua Misericordia, Lui solo». Poi la processione è iniziata con tutta la solennità del caso.

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