Missioni Consolata - Marzo 2016
ARGENTINA 54 MC MARZO 2016 © Antonello Nusca / AFP sentati da deputati socialisti e radicali. Sono stati ben- venuti, ma occorre attribuire i meriti in maniera cor- retta. Detto questo, ciò che si dovrebbe fare è creare la- voro vero e non sussidiare la povertà». I governi di Néstor e Cristina hanno avuto una lo- devole attenzione verso gli organismi per i diritti umani come, ad esempio, le Madres e le Abuelas de Plaza deMayo. «Penso che gli organismi per i diritti umani siano stati un commercio. Assolutamente. C’è, ad esempio, un’e- norme truffa riguardante le abitazioni sociali nelle mani delle Madres (il riferimento è a uno scandalo di fondi pubblici sviati, ndr ). Nonostante tutto, personal- mente continuo ad appoggiare la lotta delle Madri e delle Nonne. Sono un simbolo, anche se per la maggior parte della gente hanno smesso di essere credibili. È un peccato. I diritti umani non dovrebbero mai avere affi- liazioni partitiche. Non è stata tanto colpa degli organi- smi, quanto un gioco perverso dei Kirchner». Donne al potere: sì, però... L’America Latina ha fama di essere un continente machista. Eppure ha paesi guidati da donne. Fino allo scorso dicembre erano addirittura tre: Cristina in Argentina, Dilma in Brasile e Michelle in Cile. Dunque, il machismo esiste o è un’esagerazione? «Tutta la regione ha una cultura machista molto radi- cata nel proprio tessuto sociale. Però io mi chiedo: a parte i paesi scandinavi che hanno leggi molto interes- santi in materia di eguaglianza tra i generi, quale altro paese o società è veramente libero dal machismo? Alla questione possiamo dare una lettura politica. Oppure possiamo dare una lettura religiosa come avviene in al- cuni continenti. Questo per dire che il machismo è un problema che non riguarda soltanto l’America Latina. In Argentina c’è un femminicidio ogni 30 ore e questa è soltanto la manifestazione più grave del machismo, la punta dell’iceberg. Ci sono però forme più sottili di violenza di genere che hanno luogo nel mondo del la- voro, della politica e in tutti gli altri ambiti pubblici. Si potrebbe pensare che queste situazioni siano in con- traddizione con il fatto che la regione abbia avuto tre forti leadership politiche femminili nell’ultimo decen- nio. Tuttavia, occorre ricordare che, a parte Michelle Bachelet, sia Dilma che Cristina sono arrivate al potere con la spinta di uomini potenti, rispettivamente Lula e Néstor Kirchner. La qual cosa non delegittima i meriti propri, ma è un dettaglio rilevante. Ci sarebbe poi da domandarsi se questa concessione del potere politico sia stata accompagnata dal potere economico, che poi è quello reale. Io credo - ma si tratta di una mia opi- nione personale - che quest’ultimo sia rimasto in mano agli uomini». Francesco e i politici argentini Come hanno reagito gli argentini alla nomina del cardinal Bergoglio a papa? «Se già Dio è argentino (battuta popolare che circola nel paese, ndr ), come non si può essere orgogliosi di Francesco!». Orgogliosa doveva essere anche la ex presidenta Cristina se guardiamo alle sue visite in Vaticano. Visite che, in periodi diversi, hanno fatto siaMauri- cioMacri che Daniel Scioli. O no? «Papa Bergoglio è anche un abile politico e la sua in- fluenza sulla politica locale è grande. Inizialmente, quando era cardinale di Buenos Aires, è stato un oppo- sitore del kirchnerismo. Poi è stato eletto papa. Da quel momento il governo kirchnerista non ha potuto far al- tro che allinearsi dietro di lui. Lo abbiamo visto: il Vati- cano si è trasformato in una sfilata di politici argentini in cerca di un suo avallo, di una foto con lui». PaoloMoiola
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=