Missioni Consolata - Marzo 2016
48 MC MARZO 2016 Laden (e del “califfo” al-Baghdadi, leader dell’Is, nda ) con il movimento antimperialista e terzomon- dista occidentale degli anni sessanta e ottanta». Probabilmente, ipotizza Roy, i giovani proletari o della buona borghesia che ora entrano nell’Is, sa- rebbero stati membri di gruppi rivoluzionari an- timperialisti solo pochi decenni addietro. Tant’è che capita di leggere, nei social network, commenti ammirati di donne e uomini, un tempo militanti an- tisistema, di fronte alle gesta delle truppe dell’Is. Tecniche di seduzione Secondo il Cpdsi, quasi 20mila stranieri si sono uniti ai jihadisti in Siria e in Iraq: quattromila sono Europei. Come già accennato, raramente la radica- lizzazione avviene nelle moschee o nei centri isla- mici: non è nei centri religiosi che i giovani si incon- trano, ma nei cyber-café, nelle università, nelle li- brerie, nella rete internet. Nei libri diario scritti da combattenti di ritorno dalla Libia o Siria, si apprende che uno dei percorsi comuni a molti giovani è l’incontro e la sensibilizza- zione alla «causa» in un internet-café in qualche grande città europea o araba. La «riconversione» religiosa e la militanza politica arrivano quasi si- multaneamente con la decisione di arruolarsi. È quanto è avvenuto con molti «ribelli» europei o arabo europei andati a combattere in Libia e in Si- ria a fianco di una delle formazioni della galassia di al-Qaida alleate della Nato. Questi diari trasudano narcisismo, autoesaltazione e autoreferenzialità, e sono intrisi di racconti di vio- lenza e abuso di armi. Gli autori si dipingono come «leoni», eroici guerrieri senza macchia e senza paura. Sono invece persone violente, amanti del po- tere, coinvolte in traffici loschi e retribuite genero- samente. Infatti, un elemento comune a molti jiha- disti è quello di essere arruolati come mercenari. È proprio a partire dall’elemento narcisistico che Nazir Afzal, ex procuratore del Regno Unito, sen- tito dal The Guardian , descrive i terroristi dell’Is come persone disposte a correre dietro alla gloria vendendosi tramite video professionali che li fanno apparire affascinanti e sexy. Essi perseguono una propria autoaffermazione allontanandosi da amici e famiglia. Afzal vede una somiglianza emotiva tra gli adolescenti radicalizzati adescati on line dal ji- hadismo e quelli che in internet cercano un partner sessuale: «Le tecniche di seduzione sono le stesse». La radicalizzazione è veicolata on line e attraverso predicatori carismatici, che incentivano i ragazzi ad «andare verso il proprio lato oscuro». L’ex pro- curatore britannico crede, dunque, che tale feno- meno debba essere affrontato con l’aiuto di specia- listi, come si fa con una dipendenza psicologica. E aggiunge che una delle questioni importanti è che i giovani attratti dal radicalismo considerano i predi- catori salafiti e i leader dell’Is come «stelle» del ci- nema o pop-star. A tal riguardo, una musulmana italiana ha scritto su Facebook : «Il problema è che i giovani di origine francese o algerina, o molti altri come loro, non ap- prendono l’Islam con l’aiuto di un imam vero, con una solida preparazione teologica, ma preferiscono ascoltare dei matti su YouTube . Questo succede in tutta l’Europa. Quando un centro islamico invita un teologo di al-Azhar, del Cairo, poche persone vanno ad ascoltarlo, ma quando è invitato un tele-predica- tore, una “stella” radicale di YouTube , che usa un linguaggio violento e incolto, con scarsa cono- scenza dell’arabo dotto e un uso massiccio della pa- rola kuffar (miscredente), moltitudini di giovani af- fluiscono nelle moschee. Ci sono pure donne che so- gnano di diventarne la terza o quarta moglie, sba- vando come altre ragazze davanti a divi della mu- sica. C’è un vuoto nelle comunità islamiche che va colmato da veri sapienti e sottratto agli shaykh fai- da-te». Internet, la nuova «ummah» Internet è un mezzo di comunicazione, uno spazio di sostituzione di una comunità, ummah , che è ri- masta virtuale a lungo. È uno spazio virtuale sacro, divenuto l’unico territorio reale dal punto di vista © Dabiq 13 © Dabiq 11
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