Missioni Consolata - Marzo 2016
MARZO 2016 MC 39 cendo all’esaltazione della propria visione, sia essa incline alle degenerazioni moderniste o alla superfi- cialità dei “letteralisti”». Alla conquista di «Roma» «Conquisteremo la vostra Roma - si legge su «Da- biq» di aprile 2015 -, spezzeremo le vostre croci e renderemo schiave le vostre donne, con il permesso di Dio, il Glorificato. Questa è la sua promessa fatta a noi. Egli è glorificato e non manca nelle sue pro- messe. Se non raggiungeremo quel momento, lo raggiungeranno i nostri figli e nipoti, e venderanno i vostri figli al mercato degli schiavi». L’11 dicembre 2015, il sito del quotidiano britannico Dailystar pubblica un video dell’Is intitolato Incon- trando Dabiq . In esso viene proposta una visione apocalittica degli ultimi giorni sulla Terra 3 . Roma è presentata come lo scenario della battaglia finale tra i «crociati» e i «credenti», con sequenze che mo- strano la Città del Vaticano e un’unità corazzata dell’Is che avanza verso il Colosseo. La prepara- zione di jihadisti, da parte dell’Is, a una missione suicida viene mostrata in una parte del video intito- lata Le ultime parole prima dell’operazione di mar- tirio . Quando lo Stato islamico parla di «Roma», traduce il termine arabo al-Rūm , i Romani, cioè i Bizantini dell’Impero romano d’Oriente, rifacendosi alla omonima sura XXX del Corano che, al versetto 2, fa cenno alla conquista di Bisanzio da parte dei per- siani: «I bizantini sono stati sconfitti». Tuttavia la stessa sura prosegue preconizzando la rivincita dei Romani: «Ma loro, dopo la sconfitta, vinceranno». Essa infatti si riferisce a eventi contemporanei al profeta Muhammad che videro quest’ultimo par- teggiare per i Bizantini. Nel 614, i persiani politeisti di Cosroe avevano, infatti, occupato Damasco e Ge- rusalemme, compiendo saccheggi e devastazioni, avevano colpito anche l’Egitto ed erano arrivati a minacciare Costantinopoli. Alla Mecca, i nemici dei primi musulmani si rallegravano per le vittorie dei Persiani, ma la piccola comunità del profeta parteg- giava per i Bizantini, monoteisti. Diciamo che il Co- rano, dunque, tiene le parti dei Romani in quanto cristiani, cioè genti del Libro, contro i Persiani. Dove attinge allora l’Is, per giustificare le minacce a «Roma»? Come di consueto, dalla miriade di aha- dith . Esiste una profezia riguardante la conquista di Roma menzionata da ahadith di Sahih Muslim, riportati nel già citato numero di aprile di «Dabiq», in cui vengono nominate Costantinopoli e Roma: «Questi ahadith indicano che i musulmani saranno in guerra con i cristiani romani - si legge a pagina 33 -. Roma, nella lingua araba del profeta si riferi- sce ai cristiani d’Europa e alle loro colonie in Siria prima della conquista della Siria stessa per mano dei Sahabah (primi musulmani). Ci sarà una pausa in questa guerra dovuta a una tregua o trattato. Durante questo tempo, musulmani e Romani com- batteranno un nemico comune». Dunque, dal punto di vista della tradizione orto- dossa, la pretesa dell’Is di far guerra a Roma, dopo Costantinopoli, avrebbe un fondamento? Sia i ver- setti del Corano sia gli ahadith che citano la guerra contro Roma sarebbero da contestualizzare stori- camente, ma nell’Islam la lettura storico-critica dei testi sacri è negata. «Dabiq» allora interpreta la profezia dandole un valore escatologico, da fine dei tempi, per avvalorare la conquista di Roma in que- Da sinistra : la copertina del libro How to survive in the west ; la co- pertina del numero 12 del «Dabiq», sull’attentato a Parigi; il fa- moso war game Call of duty ; una pagina interna del numero 12 del «Dabiq» riporta diversi ahadith ; un’altra pagina interna del nu- mero 11 mostra la distruzione a opera dell’Is del tempio di Baals- hamin a Palmira, in Siria, nell’agosto 2015. © Dabiq 12 © Dabiq 11 DOSSIER MC IS 2
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=