Missioni Consolata - Marzo 2016

MARZO 2016 MC 27 • Guerra civile | Diritti umani | Massacri • MC ARTICOLI # Sopra : manifestazione di cittadini contro la terza candidatura di Nkurunziza, Bujumbura, 18 maggio 2015. # A destra : dimostrante a Bujumbura, il 6 maggio 2015. del giorno, così come le fughe al- l’estero dei perseguitati. La nuova Costituzione prevede un limite di due mandati di cinque anni per il presidente della Re- pubblica. L’uomo forte di Bujum- bura non vuole lasciare il potere e si inventa un cavillo per potersi ri- presentare. Così il 25 aprile dello scorso anno presenta ufficial- mente la sua candidatura. Imme- diata è la reazione della società civile e della gente comune che scende in piazza per manifestare il proprio dissenso. Ma le manifestazioni erano state proibite, e subito si registrano scontri tra polizia e popolazione indifesa. Nei giorni seguenti il governo im- pone il silenzio alle radio private, prima fra tutte la scomoda Radio pubblica africana (Rpa). Sono una decina le vittime dei primi giorni. La comunità internazionale si schiera all’unanimità contro la terza candidatura, ma non riesce a far desistere il presidente. Tentato golpe ed elezioni farsa Il 13 maggio, forti della pressione popolare che continua nelle strade e di una visita all’estero del presidente, un gruppo di ge- nerali tenta di rovesciarlo. Ma i fedelissimi di Nkurunziza riescono ad arginarli e ad arrestare diversi golpissti, mentre alcuni riescono a scappare. Nel frattempo oltre 100.000 bu- rundesi fuggono nei paesi confi- nanti: Tanzania, Repubblica De- mocratica del Congo e, soprat- tutto, Rwanda. Qui, appoggiati dal presidente rwandese Paul Ka- game, alcuni esuli si organizzano e si armano. Anche questa volta Nkurunziza va avanti, gestisce le elezioni di lu- glio, alle quali non partecipano gli osservatori internazionali, e si conferma al potere. Ormai la stretta sugli oppositori politici e sui media indipendenti è totale. Inizia una vera e propria caccia al- l’uomo: chiunque si opponga, o si sia opposto, alla terza candida- tura, diventa un potenziale «ne- mico della patria», a cominciare dagli stessi compagni di partito del presidente non allineati. Verso la guerra civile Il conflitto sale di livello l’11 di- cembre scorso. I gruppi dell’op- posizione armata, ormai presenti nel paese, escono allo scoperto, attaccando tre campi militari, due a Bujumbura e uno nell’interno. Il paese ha vissuto quindi un decen- nio di relativa pace. Con le prime elezioni del nuovo corso (2005) sale al potere Pierre Nkurunziza, ex comandante guer- rigliero, ora capo politico del par- tito Cndd-Fdd (Consiglio nazio- nale per la difesa della democra- zia - Forze per la difesa della de- mocrazia). Ma è alle elezioni suc- cessive, nel 2010, che il partito di Nkurunziza viene accusato di bro- gli elettorali (cfr. MC maggio 2011 e giugno 2013). Lui tira dritto e, mentre l’opposizione boicotta il secondo turno, il suo partito prende la quasi totalità dei seggi in parlamento. Nkurunziza di- venta presidente-padrone del paese, iniziando a imporre me- todi da «partito unico». Restri- zioni alla libertà di stampa, vio- lenze verso i leader di opposi- zione e i giornalisti, uso della tor- tura tornano a essere all’ordine © Phil Moore / AFP

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