Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2016

GENNAIO-FEBBRAIO 2016 MC 63 La tensione alla libertà interiore, ricercata co- munitariamente, è uno dei cardini del sufismo, e anche uno dei motivi per cui è sempre stato considerato pericoloso, sia dal potere teocratico che da quello laicista. Una storia raccontata dal «santo» sufi Jalâl al- Dîn Rûmî, detto Mawlânâ, illustra, come una parabola, la strada per realizzarla. RIFLESSIONI E FATTI SULLA LIBERTÀ RELIGIOSA NEL MONDO - 33 Testo di Alberto Fabio Ambrosio LibertàReligiosa DIRITTO DI LIBERTÀINTERIORE quando è sospeso tra il cielo e la terra, in quello stato particolare definito «tra i due mondi», la barzakh . Il sufismo, nella sua tensione verso la purificazione mistica, è un fatto della vita pratica, vis- suta: riguarda l’esistenza con- creta del fedele. Non si può per- cepire in profondità cosa sia que- sta corrente mistica dell’Islam, se non si scende nel concreto della vita, se non si assiste, ad esem- pio, alla pratica dello zikr , la ripe- tizione del nome di Dio, se non si partecipa alla danza dei dervisci rotanti. E non si può partecipare della sua forza liberatrice se non si vive comunitariamente: per- ché quella dei sufi non è una ri- cerca individualista, ma bensì co- munitaria. Ricercano insieme la liberazione interiore. È questo il motivo per cui la loro esistenza fa temere i diversi poteri, tanto quelli religiosi integralisti quanto quelli politici laicisti ( cfr MC ago.- sett. e nov. 2015). Il fatto che esi- stano dei gruppi di ricerca inte- riore, mette in scacco, da un lato la frammentazione della società voluta dai regimi laicisti, e dall’al- tro il conformismo uniformante dei regimi teocratici, tra cui quelli musulmani. La ricerca di una spiritualità della libertà inte- riore può infatti sfociare anche in una ricerca di libertà sociale. L a purificazione interiore è l’obiettivo verso cui tende il sufi nel suo rapporto con il Dio Altissimo, Onnipotente e Misericordioso (che è lo stesso Dio del musulmano «ordinario»). Raggiungere uno stato di «an- nientamento», di spoliazione da tutto, dall’individualismo, dall’e- goismo, dalle passioni disordi- nate che possono governare l’uomo, e divenire libero di innal- zarsi verso Dio. Si tratta del fanâ’ , di quella condizione che talvolta viene confusa con una specie di nirvana. Ma nel nirvana non si sa dove sia l’anima o la creatura, mentre il sufi sa perfet- tamente dove si trova, anche Leticia Barr @TechSavvyMama/Flickr.com

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