Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2016

GENNAIO-FEBBRAIO 2016 MC 53 Grafici e tabelle: per gentile concessione del «Centro nuovo modello di svi- luppo» di Vecchiano (Pisa). sitografia - banche dati: • www.istat.it • www.bancaditalia.it • ec.europa.eu/eurostat sitografia - informazione alternativa: • www.sbilanciamoci.org • www.cnms.it • www.libera.it A rchivio Mc Sui temi economici si veda anche: • Paolo Moiola, Nel nome della libertà , marzo 2014; • Paolo Moiola, La piramide dell’ingiustizia , gennaio-febbraio 2014; • Marco Bello e Paolo Moiola (a cura di), Uomini o economie? , dossier MC, giugno 2008. nendo la domanda aggregata e liberando nuove energie sociali, considerando - come sostiene l’Eu- ropa - che anche in periodi difficili i regimi di red- dito minimo non andrebbero considerati un fattore di costo, bensì un elemento centrale della lotta alla crisi. Questa economia uccide (anche in Vaticano) Per tutto questo è necessario l’intervento della poli- tica. Quella politica depotenziata e resa serva del- l’economia delinquente e assassina, «un’economia che uccide» per usare l’espressione che papa Fran- cesco ha avuto il coraggio di sdoganare nella esor- tazione apostolica Evagelii Gaudium (n. 53). E che uccide ovunque. Anche in Vaticano. Eppure, da quello scandalo, la figura e il messaggio di Fran- cesco ne escono rafforzati. Perché c’è una certezza assoluta da cui partire per spiegare gli eventi: l’en- ciclica Laudato sì’ ha messo contro il pontefice po- tentati e le lobby internazionali, nonché le destre li- beriste e liberticide. «La crisi finanziaria del 2007- 2008 - si legge al numero 189 - era l’occasione per sviluppare una nuova economia più attenta ai prin- cipi etici, e per una nuova regolamentazione dell’at- tività finanziaria speculativa e della ricchezza vir- tuale. Ma non c’è stata una reazione che abbia por- tato a ripensare i criteri obsoleti che continuano a governare il mondo». Aldo Antonelli Si «produce valore» - aggiungiamo noi - quando si creano posti di lavoro nei servizi; si «estrae» valore quando si bypassa il lavoro automatizzando i ser- vizi, abbattendo i costi di lavoro e aumentandone il corrispettivo: per esempio ai caselli autostradali. Continua Massimo Giannini: «Se la “mega-mac- china” del vecchio capitalismo industriale fordista aveva come motore l’industria manifatturiera, la “mega-macchina” del “finanzcapitalismo” ha come motore l’industria finanziaria. La prima “girava” grazie al lavoro, che generava reddito, diritti, citta- dinanza. La seconda “gira” grazie al denaro, che ge- nera altro denaro, e poi ancora denaro, e sempre e solo denaro. “Finanza creativa”, abbiamo imparato a chiamarla in questa inebriante stagione di culto pagano per il dio mercato. Non ci siamo accorti che, nel frattempo, è diventata “finanza distruttiva”». Secondo l’economia finanziaria, il «lavoro» non è più una «ricchezza», ma un costo da abbattere. Fare soldi con i soldi è il nuovo trend: le transazioni finanziarie hanno sostituito gli investimenti. Imposta patrimoniale e «reddito di dignità» A questo punto emerge con evidenza la necessità di una resistenza, ancor più di una lotta al sistema in vista di una inversione che blocchi questa discesa infernale in una società sempre più diseguale, nella quale i diritti diventano un lusso riservato ai pochi e la dignità una merce qualsiasi da sottoporre a contrattazione. A quanto è dato sapere, a noi risulta che due, fi- nora, sono le proposte avanzate per fronteggiare questa deriva e imporre un’inversione di rotta. L’introduzione di un’«imposta mondiale progres- siva sul patrimonio» e, in Italia, il riconoscimento del «reddito di dignità» che l’Europa ci chiede da anni. Con la proposta dell’imposta mondiale pro- gressiva sul patrimonio, così come proposta da Thomas Piketty, si affronta finalmente il problema che l’umanità ha di fronte: una politica fatta da stati che hanno perso completamente la loro sovra- nità non può governare un’economia globale. L’eco- nomia, d’altra parte, non è in grado di autorego- larsi e i suoi sviluppi futuri potrebbero non essere compatibili con la democrazia come l’abbiamo co- nosciuta in Occidente nel secolo passato. L’introdu- zione dell’imposta darebbe anche agli stati stru- menti statistici di conoscenza per poter controllare gli spostamenti delle grandi masse finanziarie che destabilizzano pericolosamente l’economia mon- diale. Quanto al «reddito di dignità» ( alias reddito mi- nimo o di cittadinanza), è utile ricordare i cinque motivi per cui sostenerlo secondo l’associazione «Libera»: per contrastare la povertà; perché ce lo chiede l’Europa dal 1992 e dal 2005 con molte riso- luzioni, e perché è già uno strumento attivo in tutti i paesi dell’Unione; per contrastare il ricatto eserci- tato dalle mafie sui soggetti ai margini, precari, sfruttati; per garantire sicurezza a coloro che non possono lavorare o accedere a sistemi di welfare; perché avrebbe effetti positivi sull’economia, soste- • A ldo A ntonelli - Prete dal 1968, parroco emerito di An- trosano (L’Aquila) dall’ottobre 2015, coordinatore di Li- bera per la provincia dell’Aquila, collabora con molte te- state tra cui Huffington Post e MicroMega . t rA le sue pubblicAzioni più recenti : • Come in cielo così in terra , prefazione di Luigi Ciotti, Gabrielli Editori, San Pietro in Cariano (Verona) 2014; • A piedi nudi , prefazione di Lucia Annunziata, Gabrielli Edi- tori, San Pietro in Cariano (Verona) 2015. DOSSIER MC RICCHEZZA E POVERTÀ

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