Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2016

48 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2016 L o si vede in piazza San Pietro o in giro per il mondo al seguito dei papi (Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Francesco). Aldo Maria Valli, giornalista Rai e scrittore, segue i fatti del Va- ticano da molti anni. Sulle recenti vicende finanziarie che hanno co- involto il Vaticano non si può far finta di nulla. AldoMaria Valli, lei pensa che il discorso sull’«economia che uccide», portato avanti da papa Francesco, possa risultare indebolito, se non addirittura cancellato dagli scandali? «Non credo, perché Francesco gode di grande credibilità. La gente avverte che lui non parla per fare un’operazione di marketing, ma perché ha dav- vero a cuore le sorti dell’umanità e della Chiesa. Gli scandali però accrescono il senso di sfiducia gene- rale, nel quale viviamo immersi, e penso che questa sia la conseguenza peggiore. Non ci sono più punti di riferimento, mancano le certezze alle quali ag- grapparsi. In uno degli ultimi sondaggi sulla fiducia nelle istituzioni, la Chiesa cattolica è ancora in te- sta, insieme alle forze dell’ordine, ma il nuovo caso Vatileaks è un brutto colpo. Cresce anche il senso di impotenza». Lei ha dedicato un suo libro allo Ior, la banca della Santa Sede che in passato è stata coinvolta in scandali emisteri. Oggi è un istituto che opera con più etica e trasparenza? «In questa direzione è stato fatto molto, attra- verso una serie di riforme. Gli errori e i reati del passato però continuano a pesare. Dopo essere ri- masto in dubbio per un certo periodo, Francesco ha deciso di mantenere in vita lo Ior, ma il processo di ripulitura e di trasparenza è stato più difficile del previsto, e questo non soltanto per l’Istituto, ma per l’intero assetto economico e finanziario sia della Santa Sede sia dello Stato della Città del Vati- cano. Sono mondi che arrivano da una storia com- plessa, che ho cercato di descrivere nel mio libro Il forziere dei papi , uscito nel 2013. Dopo la fine dello Stato pontificio la Chiesa è stata assillata dal pro- blema delle risorse e lì sono incominciati i guai. Le vicende più clamorose sono quelle legate all’Istituto per le opere di religione, meglio cono- sciuto con l’acronimo di Ior, la banca della santa sede, il «forziere dei papi». oggi le cose sono cambiate, ma c’è ancora da lavorare. Parola di vaticanista. DI P AOLO M OIOLA conversando con aLdo MarIa vaLLI L’ECONOMIA VATICANA TRALUCI EOMBRE

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