Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2016

E se chiudessimo le borse valori? Da anni i media ci assillano con gli indici di borsa. Per esaltarne gli aumenti o per dramma- tizzarne le cadute. Qualche anno fa, una ver- sione latinoamericana de LeMonde Diplomati- que si chiese se non fosse il caso di abolire la borsa. Che ne pensa? «La borsa valori è come una fiera, ma invece di commerciare buoi, capre e galline, tratta titoli di proprietà e di credito. Rimanesse alla sua funzione originaria non desterebbe preoccupazione. Oggi, invece, è il dominus dell’economia, l’oracolo che sputa sentenze su tutto ciò che si muove in ambito economico usando come unico metro di giudizio la resa e il profitto. Una trasformazione che non è av- venuta per caso. È il risultato di un’operazione cul- turale attuata per farci interiorizzare il denaro e il guadagno come unici obiettivi di vita e come unici criteri di definizione del bene e del male. Chiudere le borse forse sarebbe l’unico modo per smetterla con questa forzatura ideologica. Del resto, nessuna persona di quelle che appartengono al 99%, se ne accorgerebbe. Si dispererebbe solo l’1% che gesti- sce il 48% della ricchezza privata mondiale. Ma per quanto tempo ancora vogliamo vivere in una demo- crazia artefatta che costringe il 99% a fare l’inte- resse dell’1%?». La speculazione dovrebbe essere considerata una vergogna. Invece, non si fa nulla per contra- starla. Per esempio, i fondi d’investimento (chia- miamoli con il loro nome generico) sono uno strumento essenziale della finanza e della spe- 42 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2016 A destra : i paesi con più multinazionali. Sopra : stoccaggio in un deposito della Shell, terza multinazionale del mondo. In basso : le prime 15 multinazionali mondiali in ordine di fattu- rato. Pagina seguente : un camion della Wal-Mart. © Shell Tabella: le prime 15multinazionali © Centro nuovo modello di svliuppo, 2015 © Centro nuovo modello di svliuppo, 2015

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