Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2016

GENNAIO-FEBBRAIO 2016 MC 41 Le tasse, strumento indispensabile I paesi fanno a gara per diminuire le tasse al fine di attrarre imprese e investimenti, strap- pandoli ad altri paesi, magari facenti parte della stessa organizzazione (si pensi alla Ue). È una guerra al ribasso in cui, alla fine, i benefici col- lettivi sono temporanei e limitati mentre quelli effettivi vanno ai pochi detentori del capitale, al- largando ulteriormente le diseguaglianze. Può esistere unmondo senza tasse che sia anche un mondo giusto? «In un’ottica di giustizia, le tasse sono uno stru- mento irrinunciabile. Se applicate secondo il prin- cipio di progressività, livellano le differenze perché tolgono ai ricchi e danno a tutti sotto forma di ser- vizi e sussidi. Tuttavia, penso che accanto alla tas- sazione del reddito sia necessario introdurre anche la “tassazione del tempo” (lavoro gratuito in cam- bio di beni e servizi gratuiti) perché è un modo per permettere all’economia pubblica di funzionare senza dipendere dalla crescita. L’economia pub- blica basata sulla tassazione del reddito è come una città che ottiene energia elettrica bruciando rifiuti. Inevitabilmente quella città farà della produzione di spazzatura una virtù, come noi facciamo della crescita una questione vitale. La tassazione del tempo interromperebbe questo circolo vizioso per- ché il lavoro è la fonte primaria di qualsiasi ric- chezza. Il volontariato di milioni di cittadini è la di- mostrazione che non si tratta di utopia, ma di una formula possibile. Un primo passo potrebbe essere l’introduzione del servizio civile obbligatorio per tutti». A proposito di tasse, in Risorsa umana lei pro- pone di introdurne di nuove e diverse (pp. 187- 190). Per esempio, sulla distanza (i chilometri percorsi per produrre un bene), sulla pubblicità, sulle attività produttive in contrasto con l’inte- resse collettivo. Sono proposte rivoluzionarie. «Il nostro è uno strano mondo, dove chi propone soluzioni ai guasti prodotti dal sistema è denigrato con tutti i titoli possibili: rivoluzionario, visionario, utopista. Al contrario andrebbe ringraziato per la sua saggezza. Gli studiosi hanno ormai dimostrato che abbiamo oltrepassato la capacità di carico del pianeta non solo per quanto riguarda l’anidride carbonica, ma in molti altri aspetti, e solo ridu- cendo produzione e consumi potremo ritrovare l’e- quilibrio perduto. La sobrietà, insomma, non è più un optional , ma una strada obbligata. È l’unico modo per garantirci un futuro, per cui dobbiamo inventarci tutti i modi possibili - tasse comprese - per farla diventare pratica comune». Qualcuno - anche il professor Amoroso ( inter- vista seguente ) - difende i piccoli evasori-elusori perché sono nulla rispetto ai grandi. Nel suo li- bro lei parla di cambiare noi stessi, i nostri va- lori di riferimento, le nostre strutturementali. Dunque, è giusto dire che evasione ed elusione fiscale sono comportamenti da stigmatizzare in- dipendentemente dai soggetti che le compiono? «Da un punto di vista quantitativo, Amoroso ha ragione: l’evasione delle grandi imprese rappre- senta il 33% contro il 5% dei piccoli operatori eco- nomici, tutto il resto è dovuto all’economia crimi- nale e sommersa. Da un punto di vista comporta- mentale, l’atteggiamento è però lo stesso. Spesso dietro all’evasione fiscale c’è una mentalità preda- toria di chi considera l’economia pubblica, non la casa comune, ma la diligenza da assaltare. È il ri- sultato inevitabile di una società che ha lodato solo il tornaconto personale mentre ha sempre presen- tato l’economia collettiva come una sanguisuga che si appropria indebitamente della nostra ricchezza. Come se sanità, scuola, strade, sicurezza sociale, non fossero servizi a beneficio di tutti. Si è molto parlato di controlli e sanzioni per recuperare l’eva- sione fiscale, ma a volte conta più una buona educa- zione di mille punizioni». Tabella: la crescita dellemultinazionali Sotto : la tabella mostra le variazioni percentuali di dipen- denti, fatturato e profitti per le prime 200 multinazionali del mondo nel periodo 1996-2014. DOSSIER MC RICCHEZZA E POVERTÀ © Centro nuovo modello di sviluppo / 2015

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