Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2016
ritti che sappia bilanciare l’Europa dei capitali e finan- ziaria. Essa chiede un piano di investimenti di lungo pe- riodo per la creazione di po- sti di lavoro in settori chiave per il futuro: la riconversione ecologica dell’economia, la mobilità sostenibile, l’effi- cienza energetica, la ricerca e la formazione. Per la crea- zione di un’Unione e di una cooperazione tra stati, non di una competizione esasperata su scala europea e interna- zionale. Questa seconda vi- sione trova la propria sintesi nel rapporto di Sbilancia- moci! , una coalizione di cin- quanta organizzazioni che ogni anno analizza la Legge di stabilità (ex Finanziaria) e le decisioni di politica econo- mica prese dal governo e su scala europea, per elaborare delle possibili alternative. Riguardo la finanza, occorre prima di tutto un nuovo si- stema di regole e di controlli. Separare le banche commer- ciali da quelle di investi- mento, tassare le transazioni finanziarie, chiudere i para- disi fiscali, regolamentare i derivati e via discor- rendo. Nella maggior parte dei casi non ci sono dif- ficoltà tecniche. Sappiamo cosa bisognerebbe fare e come procedere. È una questione di volontà poli- tica, ovvero occorre superare lo scandaloso potere delle lobby finanziare che, a dispetto dei disastri combinati negli ultimi anni, continuano a opporsi a ogni forma di regolamentazione. Smontare le bugie, evidenziare la follia, agire dal basso Per questo è necessario da un lato sostenere le campagne e le iniziative che mirano a regolamen- tare la finanza. Nello stesso momento, è forse an- cora più importante agire dal basso, con una rifles- sione sull’uso del nostro denaro. I nostri soldi, una volta depositati in banca o affidati a un gestore fi- nanziario, sono investiti nell’economia del territorio e in progetti con ricadute positive, o vanno ad ali- mentare la speculazione? Quanto, oltre che vittime, diventiamo complici inconsapevoli di questo si- stema? È fondamentale operare delle scelte in ma- teria di risparmio e investimento, per sottrarre i nostri soldi a chi continua a usarli come fiches di un casinò, e impiegarli al contrario in un sistema ban- cario diverso, legato all’economia reale e attento alle ricadute non economiche delle proprie attività. Il successo della finanza etica mostra come tale percorso già coinvolga moltissimi cittadini. 36 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2016 Da ultimo, ma almeno altrettanto importante, oc- corre ricostruire l’immaginario della crisi impo- stosi in questi anni e che di fatto ne ribalta cause e conseguenze. Occorre smontare le bugie ripetute come un mantra, mostrare la follia dell’attuale per- corso e la necessità e l’urgenza di ridisegnare alla base l’architettura e le politiche europee. Un lavoro che deve fondarsi su una profonda revisione del funzionamento del sistema finanziario. Perché la fi- nanza dovrebbe essere uno strumento al servizio della società, non l’opposto; dovrebbe essere una parte della soluzione, e non, come oggi, uno, se non il principale, dei problemi. Andrea Baranes • A NDREA B ARANES - È presidente della Fondazione Cultu- rale Responsabilità Etica, della rete di Banca Etica e por- tavoce della coalizione Sbilanciamoci! . Collabora con rivi- ste specializzate nel settore economico e della sostenibi- lità, quali Valori e Altreconomia e con i siti Sbilancia- moci.info e nonconimieisoldi.org. A LCUNE SUE RECENTI PUBBLICAZIONI : • Come depredare il Sud del mondo , Altreconomia 2009; • Finanza per indignati , Ponte alle Grazie 2012; • Dobbiamo restituire fiducia ai mercati. Falso! , Laterza 2012; • Il grande gioco della fame , Altreconomia 2012; • Con i nostri soldi , Ponte alle Grazie 2014. © Centro nuovo modello di svliuppo / rivista MC Italia 2014: «spolpata» dagli interessi
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