Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2016
fare storia. L’archeologia, per esempio, nulla è riu- scita a dirci di Abramo e Isacco, perché, allo stato at- tuale, essa si ferma, forse, a Giacobbe, il padre dei dodici figli che danno origine alle dodici tribù d’I- sraele, di cui qualcosa si trova negli scavi di Bersabea, l’ultimo avamposto palestinese verso l’Egitto, via Si- nai, prima di avventurarsi nel deserto del Neghev. È possibile che la memoria collettiva delle antiche tribù o gruppi abbia tramandato ricordi, racconti, saghe, che via via si sono sedimentate come «storia di fondazione». In questo modo, quando si pone mano alla riforma radicale dell’organizzazione della vita del «nuovo Israele», dopo l’editto del persiano Ciro (538) che ha sconfitto e annesso Babilonia, quelle memorie siano state utilizzate e narrate come «radici», cioè pilastri fondativi del nuovo mondo che stava sorgendo. GENNAIO-FEBBRAIO 2016 MC 29 MC RUBRICHE # Bangui, Centrafrica, papa Francesco il 29 novembre 2015 apre la «Porta Santa» della cattedrale, inizio anticipato del giubileo. NozioNi bibliche elemeNtari La tabella che riportiamo serve come riferimento per collocare non solo gli avvenimenti, ma anche le idee, altrimenti si fanno confusioni indebite che non aiutano la chiarezza. In base all’insegnamento cate- chistico tradizionale, se si prende la Bibbia senza esame critico, i libri di Levitico e Numeri dovrebbero essere collocati tra il 1250 e il 1200, il periodo cioè in cui la cronologia tradizionale collocava l’esodo e l’in- gresso nella terra promessa. Purtroppo le cose non stanno così. in ebraico i libri prendono il nome dalla prima o dalle due prime parole del testo (come avviene oggi per le encicliche papali), mentre la bibbia greca dei lXX mette come titolo una parola che sintetizza il contenuto. la Vulgata latina di San Girolamo, mentre per il conte- nuto è più fedele al testo ebraico, per i titoli segue la lXX. Di seguito diamo i titoli greco-latini del Penta- teuco e tra parentesi in ebraico: 1. Genesi -origini ( Bereschìt -Nel principio): riporta testi tramandati e scritti dal sec. X al sec. V d.c. 2. Esodo -Uscita ( Shemòt -i nomi): riguarda eventi tra il 1250 e il 1200 a.c., rivisitati e scritti nel sec. Vi a.c. 3. Levitico -tribù-di-levi, addetta al culto ( Wayqrà’ -e chiamò/convocò); 4. Numeri -censimento ( Bemidbàr -Nel deserto); 5. Deuteronomio -Seconda-legge ( Devarim -Parole). La tradizione ebraica e, per molto tempo, anche quella cristiana, attribuivano la formazione dei primi cinque libri della Bibbia («Pentateuco») a Mosè, tesi che già dal sec. XVII (Jean Astruc, 1694-1766) ha co- minciato a essere messa in dubbio e che nel corso del sec. XIX è stata definitivamente accantonata. Oggi la totalità degli studiosi, con qualche differenza di accentuazione, alla luce delle scoperte archeologi- che e letterarie, ormai definitive, è giunta a conclu- sioni certe, almeno allo stato dei fatti. La Bibbia non è un libro storico, ma il racconto del- l’esperienza religiosa di un popolo che interpreta eventi, situazioni e fatti, alla luce del proprio credo religioso che espone anche attraverso racconti di na- tura storica, mitica e comunque interpretati religio- samente. È quella che comunemente chiamiamo «Storia della salvezza», espressione equivoca perché il concetto di «storia» degli antichi non è lo stesso che hanno gli storici di oggi. Di Abramo, Isacco e forse anche Giacobbe, dal punto di vista storico non sappiamo nulla perché le uniche informazioni su di loro si trovano nella Bibbia. La «storia dei Patriarchi» si perde nella notte dei tempi e potrebbe essere anche una «invenzione» poste- riore, di quando, dopo l’esilio di Babilonia, si ha la necessità di dare un fondamento «antico» e «teolo- gico» alla ricostruzione non solo del tempio di Geru- salemme, ma anche e specialmente allo spirito del popolo e alle sue istituzioni politiche, sociali, econo- miche e religiose. Con questo non si vuol dire che «i Patriarchi» siano frutto di fantasia, ma che non abbiamo documenta- zione verificabile, se non incerti spiragli insufficienti a © AFP Photo / Osservatore Romano
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=