Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2016

MYANMAR 26 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2016 rare. Credo che i monasteri fem- minili siano utili come ricoveri per donne anziane e sole, e per gio- vani orfane. Qualche edificio sto- rico, dal sapore esotico, è rima- sto. Scomparso in un incendio il bel mercato di legno nero, dove gentili sartine con grappoli di or- chidee sui capelli erano al lavoro nel settore dei tessuti. Ora, in una nuova e anonima struttura in ce- mento, si vende roba cinese, dai colori sgargianti e fibre sintetiche. Salgo su una moto taxi e mi faccio portare alla missione cattolica, a un paio di km dal centro. Trovo il parroco, padre Michele, che è ap- pena arrivato dopo la visita ai suoi villaggi. Quando arrivarono i primi missio- nari francesi, dedicarono la chiesa a Nostra Sisgnora de la Salette, ed eressero il bel crocifisso sul colle. Siamo sulla cresta di una serie di colline che si perdono all’oriz- zonte. Cupole dorate di piccole pagode brillano lontane. La mag- gioranza dei birmani è buddista, e i missionari portato il vangelo presso le minoranze, da sempre ribelli verso il potere centrale. Sittwe, stato Rakhine Il territorio che sorvolo oggi è fatto di estuari, isole di sabbia, meandri di fiumi e rari segni di in- sediamenti umani. Prima di atter- rare noto gli allevamenti di gam- beri e una struttura che potrebbe essere un campo profughi. Penso alla comunità musulmana che sta attraversando un periodo dram- matico della sua storia nel paese 2 . La maggioranza buddista dello stato Rakhine discrimina ed emargina le minoranze su base religiosa ed etnica. Un monaco buddista di Mandalay (Ashin Wirathu, fondatore del movimento «969», riquadro p. 25, ndr ), è tra i più violenti soste- nitori di tale politica. Ho l’occasione di incontrare un gruppo di giovani australiane che lavorano nei campi profughi. Quando chiedo notizie dei Rohingya, vedo che i loro visi si rabbuiano e mi correggono su- bito. Questi islamici perseguitati non vogliono essere chiamati così, il termine per loro è offen- sivo. Capisco che il tema è deli- cato e che le ragazze non sono autorizzate a parlarne con estra- nei. Incontro a cena Laura, un’ita- liana impegnata anche lei sul campo, qui da tre anni. Mi da al- cune informazioni utili, che non trovo su guide e web. Anche gli alberghi usati dagli operatori di Ong sono difficili da trovare, si scoraggiano le visite. Nelly Una donna mi invita in casa sua, in un andito chiuso da un’infer- riata. Nelly mi fa sedere su un mi- nuscolo sgabello di plastica e si presenta. È un’insegnante, e mi parla della sua vita. Poi si offre di accompagnarmi alla chiesa catto- lica di Sittwe. Quando il condu- cente del risciò si ferma davanti alla scuola di Sant’Anna, Nelly in- comincia a recitare il Padre No- stro in inglese. Ho visto le imma- gini buddiste nella sua casa e la foto di un monaco cui è molto de- vota, ma il ricordo della Convent school, dove ha studiato da ra- gazza, la commuove. «Ho pianto quando hanno nazionalizzato le scuole cattoliche (nel 1965, ndr ). Mia madre era insegnante, di sangue cinese. Mi aveva mandato a Yangon a studiare dalle suore, ho ricordi felici di quegli anni». Entriamo nella scuola materna, frequentata da bimbi di etnia Chin. Anche le maestre e il par- roco sono Chin, come gli orfani che vengono ospitati nel com- plesso di edifici voluti dai missio- nari americani 140 anni fa. Anche qui la chiesa è dedicata a N.S. de la Salette. Mrauk U, stato Rakhine Per arrivare a Mrauk U, capitale nel secolo 16°, luogo remoto dove sorgono monumenti straordinari ancora poco visitati, ci vogliono quattro ore di navigazione. Arrivo al molo che fa ancora buio. Salgo sul ponte superiore del battello e osservo lo spettacolo dell’im- barco. Le passerelle sono due assi sulle quali la gente passa con cari- chi incredibili, senza perdere l’e- quilibrio. Fa freddo, ma mi accoc- colo sull’assito del ponte in com- pagnia di donne e bambini, avvolti da coperte. In lontananza vedo monti azzurri e voli di gabbiani su un fiume ampio che sconfina col mare. Più avanti il fiume si re- stringe e compaiono delle reti # Qui sotto : il sacerdote della missione cattolica di Sittwe. A destra : conducente di risciò a Sittwe. Sotto a destra : pagode di Mrauk U. Sotto a sinistra : cartina del Myanmar con tutte le località toccate dal viaggio di Claudia Caramanti. LE TAPPE DEL VIAGGIO

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=