Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2016
GENNAIO-FEBBRAIO 2016 MC 23 # A sinistra : panorama di pagode a Bagan. | Qui sopra : un anziano a Bagan. | A destra : una giovanissima monaca in un momento di riposo su un autobus di Yangon. Yangon ha ancora molto fascino, anche se il degrado continua im- placabile. Lungo i marciapiedi, le lastre di pietra sconnesse la- sciano intravedere lo scolo delle acque luride. Sulle facciate elabo- rate di edifici decrepiti e coperti di muffa resta una traccia di deli- cati colori pastello. Lungo i muri e sui tetti crescono cespugli e, addi- rittura, alberi, che lentamente apriranno ferite. Ho parlato con Kaythi, una si- gnora birmana di Sydney cono- sciuta in albergo: vuole farmi co- noscere suo padre che ha 86 anni e sta scrivendo le memorie degli ultimi 70 anni di storia birmana. Era in marina durante la guerra, poi ha combattuto contro i Karen 1 . Per molti anni ha lavorato nel commercio marittimo, riu- scendo a far emigrare la famiglia in Australia. Oggi ammette che se avessero vinto i Karen la storia del Myanmar sarebbe stata certa- mente migliore. Conobbi la popolazione Karen nel 1994, a Pathein, capoluogo della regione di Ayeyarwady, sul delta del fiume Irrawaddy, apprez- zando la loro fierezza, l’onestà e l’ospitalità. Ebbi un’esperienza molto bella nel complesso catto- lico di S. Peter. Era zona off limits per noi stranieri, vi rimasi per 10 giorni sorvegliata dall’esercito, con la proibizione di uscire dal convento senza la compagnia di almeno due suore. Ora che è possibile viaggiare nelle regioni un tempo proibite, dove le minoranze sono sempre state ostili alla dittatura, cercherò di scoprire altre realtà. Bagan, regione Mandalay Mi trovo davanti alla pagoda più famosa di Bagan, Ananda. Mi fermo a chiacchierare con il ra- gazzino che sta vendendo botti- glie di benzina per le motorette. Si chiama So. Il nostro è un di- scorso fatto a gesti. Non conosco il birmano, e lui sa solo poche pa- role in inglese. Chiedo se mi può scrivere il suo nome. Non può. Non è mai andato a scuola. Incontrerò ancora bambini lavo- ratori come lui, efficienti e pro- fessionali nelle loro mansioni. So ha 10 anni, cinque fratelli, una mamma semi cieca, il padre non lo ha mai conosciuto. Una signora in moto si ferma per fare benzina. Si presenta, e mi spiega: la scuola è a pagamento e molte famiglie non possono per- mettersi la spesa, e nemmeno di rinunciare al lavoro dei bambini. So Mi U mi pare piccolo per i suoi 10 anni. Lo guardo: ha una mac- chia scura sul volto, i capelli neri sono ritti e corti. Bagan è zona di interesse storico archeologico, ma l’Unesco non ha approvato i pesanti lavori di re- stauro fatti dalla giunta militare. I siti protetti del Myanmar sono al- tri, poco conosciuti e di difficile fruizione. Comunque qui, nasco- sti nella boscaglia, sorgono alber- ghi con piscina e campi da golf. Un tempo vi erano le case di bambù, sparse tra le rovine. Vent’anni fa gli abitanti furono spostati nella New Bagan. A cia- scuna famiglia fu assegnato un lotto di terreno su cui costruirsi una casa, nulla di più. All’ostello incontro Valentina e Francisca, due cilene di Santiago. Ambedue laureate in legge e di famiglia palestinese. I genitori, da piccoli, lasciarono i loro villaggi presso Betlemme nel ’47, e vi ri- tornarono in visita coi figli solo 50 anni dopo. Jessa e il fidanzato, in- vece, sono originari di un paesino di Vancouver Island, Canada. In- segnanti di inglese, non avendo trovato un impiego in patria, si sono trasferiti in Cina, dove lavo- rano in una scuola privata. Ne incontro molti di cinesi o di stranieri che vivono in Cina. Ngapali, stato Rakhine Lo stato Rakhine si trova nell’e- stremo Ovest del Myanmar, al confine col Bangladesh. Il volo fa • Viaggi | Popoli indigeni | Guerra civile | Militari • MC ARTICOLI
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