Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2016

MyANMAR Testo e foto di CLAUDIA CARAMANTI ITINERARI BIRMANI / 1 COLORI SGARGIANTI, MA... FIBRE SINTETICHE Y angon sta cambiando velo- cemente, pur non essendo più la capitale ufficiale, ri- mane comunque il centro più importante del Myanmar. Vent’anni fa era una città silen- ziosa, ferma nel tempo, sprofon- data nel verde dei suoi parchi e dei suoi viali. Ora, all’inizio del 2015, essi non bastano a conte- nere un traffico esagerato che ha spinto in questi giorni gli autisti dei bus a lasciare il lavoro, prote- stando per gli ingorghi che bloc- cano per ore le strade. Cantieri di nuovi edifici, alberghi e centri commerciali sorgono ovunque e occupano gli spazi verdi che an- cora rimangono. Scelgo una sistemazione vicina al centro e alla cattedrale cattolica, dove grandiosi edifici pubblici in stile classico, con archi e colonne in mattoni, ricordano il ruolo di capitale nel periodo coloniale bri- tannico. Nei viali che conducono alla Sule pagoda, trovo cucine di strada. Mi siedo su sgabelli minu- scoli tra i veicoli parcheggiati. Mi vengono serviti gustosi piatti ti- pici: zuppe di vermicelli, ravioli fritti, insalate piccanti di papaia. Gli indiani friggono di tutto, lat- tuga, uova, melanzane e tortini di farina di ceci e riso. Le interiora di animali sono infilate in spiedini che vengono fatti cuocere in orci pieni di brodo bollente. Pagode antiche e magnifiche, paesaggi incantevoli, gentili ingegneri affittacamere, ma anche architetture in disfacimento, strade piene di miseria, bambini lavoratori e racconti di campi profughi. Il Myanmar dei profondi cambiamenti politici, in transizione verso la de- mocrazia dopo 50 anni di dominio militare e 60 anni di una guerra civile ancora in corso in diverse zone del paese, ci viene raccontato attraverso lo sguardo attento di una viaggiatrice critica.

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