Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2016
GENNAIO-FEBBRAIO 2016 MC 11 • Democrazia | Rivolta | Colpo di stato | Africa • MC ARTICOLI # A sinistra : un manifestante di fronte a una barricata a Ouagadou- gou, 19 settembre 2015. # Sopra : Roch Marc Christian Kaboré, nuovo presidente del Burkina Faso. mento, con percentuali altissime. L’esito è stata la vittoria del favo- rito Roch Marc Christian Kaboré, uno dei pilastri del regime Com- paoré fin dalle origini, che si era staccato dal Cdp nel gennaio 2014 fondando il suo movimento, l’Mpp (Movimento del popolo per il progresso). Ma vediamo cosa ha portato a questo cambiamento epocale. L’insurrezione burkinabè «L’insurrezione è un concorso di circostanze tra un processo storico e avvenimenti interni ed esterni. La società civile non è la sola de- positaria dell’insurrezione. Ha gio- cato un ruolo importante, signifi- cativo, ma non sufficiente. Occor- revano altre forze». Ci racconta Antoine Raogo Sawadogo, socio- logo, presidente dell’istituto di ri- cerca Laboratoire Citoyennetés , ed ex ministro dell’Amministrazione territoriale e del decentramento. «La grande manifestazione che ha cacciato Blaise si è svolta a Ouagadougou, ma c’erano anche i partiti politici, i sindacati, e il cit- tadino della strada non organiz- zato. Era una domanda collettiva. Le rivendicazioni dei diversi gruppi che hanno cacciato Com- paoré riguardavano un maggiore stato di diritto, la richiesta di uno stato democratico capace di fare una redistribuzione di ricchezze, dei frutti della crescita e di prati- care una giustizia uguale per tutti. È questo che ha motivato tutta la comunità nazionale». «La maggior parte degli attori dell’ottobre 2014 non hanno co- nosciuto che Blaise Compaoré da quando sono nati. Avevano voglia di cambiare presidente». Ci dice Germain Nama, direttore del giornale burkinabè L’Événement . «Occorre fare un passo indietro. Storicamente i movimenti di con- testazione in Burkina si organizza- vano dietro ai sindacati. I partiti politici li utilizzavano per portare le loro rivendicazioni. Ma, in questo modo, i sindacati facevano molta ombra ai partiti politici. E ultimamente si rifiuta- vano di fare questa parte. I partiti stessi hanno capito che occorreva prendere il proprio destino in mano. Sono così entrati in gioco. Negli anni 2012-13-14 si è vista la crescita dei partiti politici che hanno cominciato a organizzarsi intorno al capo fila dell’opposi- zione. Sono stati anni di profondo cambiamento e di presa di potere da parte loro. Le imponenti mani- festazioni di piazza del 2014 sono state organizzate da loro. Il 4 gennaio 2014, c’era stata la rottura in seno al partito di Com- paoré, il Cdp che aveva portato alla crazione del nuovo partito Mpp». Continua Nama: «Il 28 ottobre si è tenuta la più grande manifesta- zione che il Burkina abbia mai vi- sto. Quel giorno, se Blaise Com- votare. Daoda continua il suo rac- conto: «La maggioranza della gente non voleva questa modi- fica. Anche se i media e i comuni- cati ufficiali dicevano l’esatto con- trario. Sarebbe stato come subire un colpo di stato. Per questo ci mobilitammo per evitare che suc- cedesse. Voci dicevano che molti deputati erano stati “comprati” dal potere e che la modifica sa- rebbe passata. Una volta votata la legge, i politici avrebbero potuto fare quello che volevano». Così quel giorno non si votò perché i deputati non poterono riunirsi. Il 31 ottobre Blaise Compaoré fuggì, grazie alla Francia, in Costa d’Avo- rio, e si aprì una nuova stagione politica per il paese, dopo 27 anni di «regno» incontrastato. Fu definito dalle forze della na- zione un periodo di transizione di 12 mesi, con un governo, un presi- dente della Repubblica e il Consi- glio nazionale di transizione (parla- mento). Gli organi della transi- zione avevano il compito di por- tare il paese alle elezioni dello scorso 29 novembre. Elezioni che si sono tenute nella calma, con un grande afflusso. Non le prime elezioni democrati- che, come qualcuno ha scritto, ma certo le prime senza lo stra- potere di un partito, il Cdp (Con- gresso per la democrazia e il pro- gresso) di Compaoré, in grado di controllare tutto e tutti e assicu- rarsi la vittoria, anche in parla- © AFP / ssouf Sanogo
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