Missioni Consolata - Dicembre 2015
74 amico DICEMBRE 2015 di Luca Lorusso Progetto Messico Messico difficile Ecco il progetto: Amico Messico. Un mattone per la missione dedicato alla creazione di spazi e strutture per i missio- nari e le attività pastorali. Sostieni anche tu quest’iniziativa. Versa un contributo tramite il bollettino allegato alla rivista, specificando la seguente causale: AMICO. Progetto Messico, un mattone per la missione. TITOLO PROGETTO Un mattone per la missione. OBIETTIVI A LUNGO TERMINE Offrire al territorio spazi e strutture utili per attività pastorali e sociali. OBIETTIVI A BREVE TERMINE Costruzione della casa dei missionari. 1 mattone 2 Euro contributo richiesto: 10.000 Euro RESPONSABILE Padre Alessandro Conti, Imc MISIONEROS DE LA CONSOLATA C/Camino Juanacaxtle, 220-San Antonio Juanacaxtle, 45880, Municipio Juanacat- lan, Jalisco, México. Tel. 005213311525159. Mail di p. Conti: gioele21@gmail.com. Padre Alessandro, puoi dirci due parole sul Messico per capire in quale contesto s’inserisce il vostro progetto di presenza tra la gente? «Ci troviamo nella zona metropolitana di Guadala- jara, capitale dello stato di Jalisco, nel Messico cen- troccidentale, che ha una popolazione di 6-7 milioni di persone. Una città con tutti i problemi delle metro- poli. Purtroppo è molto forte la presenza dei narcos. Non è molto vistosa, però c’è e si sente: ogni tanto ci sono dei morti. Qualche mese fa, in occasione dell’arresto di un elemento importante della loro organizzazione, hanno fatto un “bloqueo”, cioè hanno bruciato camion e autobus per impedire l’ingresso in città. I narcos hanno voluto mostrare la loro forza. Sono in aumento i sequestri di persona, soprattutto nelle classi medio alte. Un altro pro- blema è quello abitativo: molti vivono in baracche addossate le une alle altre. In tutto il Messico è forte il contrasto tra la ricchezza sfacciata e la povertà. La gente lavora tanto ma non viene pagata adeguata- mente. Il sindacato è debole e a volte corrotto. I ric- chi vivono in quartieri chiusi, vigilati, in case di 500 metri quadrati con 3 o 4 auto di lusso. Ultimamente si sta abbassando l’indice di natalità, ma normalmente una famiglia ha quattro figli. In zona rurale le persone se la cavano con un piccolo campo che aiuta ad arrotondare, ma in città le fami- glie non hanno niente. Anche il problema delle mi- grazioni è molto forte: tutte le famiglie che cono- sciamo hanno almeno uno o due membri negli Usa. Spesso però vanno senza documenti, quindi non pos- sono tornare a casa, e questo provoca un deteriora- mento delle relazioni famigliari. Una donna non vede il suo sposo e i figli il loro papà per 5, 10 anni. Il ri- schio è che queste persone alla fine si trovino con due famiglie: una negli Usa e una in Messico. Poi c’è il problema delle migrazioni verso il Messico da tutto il centro America. I messicani sono maltrattati negli Usa, però a loro volta, nel Sud, maltrattano i centroa- mericani che arrivano da Honduras, El Salvador, Gua- temala. Al confine Sud c’è traffico di persone: donne e ragazze che arrivano come clandestine vengono violate e poi vendute per la prostituzione. Nelle mi- grazioni molti muoiono lungo il cammino. Chi lavora per aiutare i migranti, spesso viene minacciato dai narcos. Questa è certamente una sfida missionaria». Luca Lorusso Il Messico e le sue sfide. Ecco il contesto nel quale si inserisce la missione di padre Alessandro Conti e dell’Imc nel grande paese centra- mericano: essere pre- senza nelle perife- rie esistenziali. n evidenza lo stato di Jalisco
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