Missioni Consolata - Dicembre 2015

moriva nel Nord. Questo si è fatto evidente nell’en- ciclica di Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio (1990), pubblicata in occasione dei 25 anni dell’Ad Gentes. A partire da quella enciclica molti hanno pensato e scritto che l’ Ad Gentes aveva fallito nel suo proposito di promuovere lo spirito missionario della Chiesa. Però non era vero. In realtà stava mo- rendo una tappa dell’evangelizzazione, quella che aveva avuto la Chiesa europea come protagonista, e ne stava iniziando una nuova. Questa nuova tappa si è manifestata pubblica- mente con l’elezione di papa Francesco, il papa ve- nuto dal Sud. La terza Chiesa, che nel 1976 era alle porte, è entrata in casa. Egli ha realizzato questa nuova tappa, oltre che con la sua testimo- nianza di vita, anche con le sue parole e special- mente con l’esortazione Evangelii Gaudium (2013.) Alla luce di questa esortazione possiamo dire che quello che l’ Ad Gentes aveva detto 50 anni fa si sta facendo realtà, però in una maniera diversa da quello che si pensava. È una delle tante sorprese dello Spirito Santo. I l papa venuto dal Sud presenta questa nuova tappa dell’evangelizzazione come parte del cammino di una «Chiesa in uscita». Un uscire che si realizza in diversi ambiti: • Uscita da una «Chiesa - fortezza», che proteg- geva i suoi fedeli dai pericoli della cultura mo- derna, verso una «Chiesa - ospedale da campo» che si preoccupa di tutte le persone ferite, senza badare alle loro situazioni morali o ideologiche. • Uscita da una «Chiesa - istituzione», centrata in se stessa, verso una «Chiesa - movimento», aperta al dialogo universale, con altre Chiese, religioni e ideologie. Cinquant’anni di Cammino missionario DALL’ADGENTES ALL’EVANGELII GAUDIUM DI A NTONIO B ONANOMI il 7 dicembre 1965, nell’ultima sessione del Concilio Vaticano ii è stato approvato quasi all’una- nimità il decreto Ad Gentes . La «missione» diventava cittadina di diritto nella vita della Chiesa, innescando un processo di rinnovamento che sta trovando nuova vitalità proprio ai nostri giorni grazie a papa Francesco, il papa venuto «dall’altro mondo». 36 MC DICEMBRE 2015 S ono passati 50 anni da quel giorno, però ri- cordo come fosse ieri la forte emozione spi- rituale con cui da giovane missionario ho letto quel documento. Sentivo che esso ac- cettava le sfide e la necessità del cambiamento, e che faceva passare le missioni dalla periferia al cuore della Chiesa. Vi era evidente la presa di co- scienza della nuova realtà del mondo e della Chiesa e lo sforzo per dare a questa novità una ri- sposta. Stavano cadendo molti imperi del Nord con la conquista dell’indipendenza da parte di molti paesi, specialmente in Africa e in Asia. Le culture non europee e le religioni non cristiane esigevano un riconoscimento e un posto nei nuovi scenari mondiali. Allo stesso tempo si faceva ogni giorno più evidente il nuovo volto della Chiesa: un volto con diversi colori per il nascere e il crescere delle Chiese dei vari Continenti. Personalmente, fin dalla prima lettura, ho consi- derato il decreto Ad Gentes non come un punto di arrivo ma come un punto di partenza: eravamo al- l’inizio di una nuova tappa della evangelizzazione. Questo è divenuto per me più evidente col Sinodo sulla evangelizzazione del 1974 e poi con l’esorta- zione apostolica Evangelii Nuntiandi (1975) di Paolo VI. Vi si sentiva il profumo di un nuovo stile e di una nuova spiritualità missionaria, attenta ai segni dei tempi e quindi in ascolto degli impulsi dello Spirito santo. Nel 1976 è apparso, coi tipi delle Edizioni Paoline, il libro del frate cappuccino svizzero, Walbert Bülhmann: La terza Chiesa alle porte . Dopo la prima Chiesa dell’Oriente e la seconda Chiesa del- l’Occidente (europea-romana) stava nascendo la terza Chiesa, quella del Sud. Purtroppo molti in Europa non hanno saputo ve- dere e accettare con gioia il nuovo che nasceva nel Sud e hanno continuato a piangere il vecchio che

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=