Missioni Consolata - Dicembre 2015
Misericordia voglio In italiano un sinonimo di «misericordia» è «com- passione» (da cum-pàti - partecipare lo stesso pàthos / sentimento), anch’esso termine logorato dall’uso, come avviene per «misericordia», per cui assume un senso ambiguo e riduttivo, equivalente a «provare pena». Nella Bibbia tutto questo gruppo di sentimenti è riportato a una sola parola ebraica che è rachàm - ùtero (plurale: rachamìm - viscere). Da qui deriva che il sentimento della misericordia / compassione ha attinenza con la generazione della vita e quindi con la responsabilità della crescita che avviene nella relazione. Avere misericordia o pro- vare compassione, nella Bibbia significa «generare alla vita, essere legati per la vita». La Bibbia greca traduce questo complesso di signifi- cati con due termini «splànchna», che ha lo stesso significato dell’ebraico, e «eleēmosýnē» - simpatia / dono amorevole. Come si può ben comprendere, da questo termine deriva l’italiano «elemosina» che non ha il senso povero e degradato in uso oggi di «dare uno spicciolo a un povero», ma di avvolgere l’altro nella propria simpatia attraverso il dono di sé, tanto che il Siràcide attribuisce all’elemosina un va- lore sacrificale pari a quello dei sacrifici nel tempio: «L’acqua spegne il fuoco che divampa, l’elemosina (gr. eleēmosynē ) espia i peccati» (Sir 3,30). [ vedi nota *] Possiamo concludere questa prima battuta, dicendo che la misericordia è nient’altro che il sentimento di tenerezza che Dio vive nei confronti dei suoi figli. Il Giubileo è un’immersione in questa tenerezza senza fine che assume per noi il «Volto del Signore Gesù». VULTUS Il terzo termine è «vultus» che significa «volto / fac- cia / viso». Quando incontriamo qualcuno, il volto è la prima realtà che guardiamo, e dalla sua espres- sione intuiamo lo stato d’animo. Nell’AT nessuno può vedere il volto di Dio: «Tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e re- stare vivo» (Es 33,20). Infatti davanti a Dio «Mosè si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio» (Es 3,6). Con la morte di Gesù scompare questa # La parabola del Padre di misericordia ancora nell’interpre- tazione di Kateete per il santuario di Marsabit (Kenya). © Gigi Anataloni impossibilità di vedere Dio, perché possiamo con- templarlo anche nella sofferenza. Nel momento della morte, «il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo» (Mc 15,38) rendendo compiuto il de- siderio dei Greci che nel vangelo di Giovanni anelano di «vedere Gesù» (Gv 12,20). Il centurione romano, contemplando la morte di Gesù, riesce a vedere «il Figlio di Dio» (Mc 15,39). Il volto è la persona, e il Dio di Gesù Cristo non è più una divinità astratta e asettica, ma è il Dio dei volti e dei nomi, «il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe» (Es 3,16). È il Dio che si può sperimentare e incontrare perché ora è possibile «toccare il Lògos della vita» (1Gv 1,1) e, come per Giacobbe durante la lotta con l’angelo, è possibile vederlo «faccia a faccia» (Gen 32,31) o, come per Mosè, parlargli «faccia a faccia, come un uomo parla con un altro uomo» (Es 33,11). Il Giubileo non è un’occasione per assicurarsi un’in- dulgenza o darsi una sciacquata allo scopo di lavarsi via qualche peccatuccio, perché «non si sa mai». «Giubileo del Volto della Misericordia» significa sprofondare nell’esperienza di Dio, toccarne la vita, assaporarne la visione, perché solo nella misericordia Dio compie la pienezza della propria giustizia e del proprio mistero. Nella prossima puntata esamineremo le ragioni che hanno portato a creare gradualmente due istituti giu- ridici come l’Anno Sabbatico e il Giubileo, che sono i frutti di una lunga storia. Paolo Farinella, prete 3, continua [*] vedi anche Sir 7,10; 12,3; 16,14; 29,8.12; 40,24; cf. anche Pr 16,6; 17,5; Tb 4,7-11; Sal 51/50,3. Nel Nuovo Testamento: eleēmosynē : Mt 6,2.3.4; Lc 11,41; 12,33; eleos : Mt 9,13; 12,7; 23,23; Lc 1,50.54.58.72.78; 10,37; eleeō : Mt 5,7; 9,27; 15,22; 17,15; 18,33(2); 20,30.31; Mc 5,19; 10,47.48; Lc 16,24; 17,13; 18,38.39; splanchnizomai : Mt 9,36; 14,14; 15,32;18,27; 20,34; Mc 1,41; 6,34; 8,2; 9,22; Lc 7,13; 10,33; 15,20; splanchnon : Lc 1,78; At 1,18; 2 Cor 6,12; 7,15; Fm 7.12.20.
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