Missioni Consolata - Dicembre 2015

compito della pastorale indigena. Però, tutti i popoli originari hanno una propria cultura che contiene i cosiddetti “semi del Verbo”. Nel loro accompagnamento, quindi, io ho assunto atteggiamenti e svolto azioni di condivisione della fede, alla luce di ogni situazione. Da qui sono nate divergenze d’opinioni con il vescovo mons. Zanchetta». In questa battaglia padre Auletta non è solo. Come abbiamo visto, la posizione di Endepa è forte e chiara: «A differenza del sistema egemonico neoliberale che pro- pone la monocultura - scrive l’or- ganizzazione -, i popoli indigeni of- frono la bellezza della diversità». La cultura indigena e la fatica del suo riconoscimento Oggi, rispetto ai secoli passati, i popoli indigeni dell’Argentina hanno recuperato una parte della loro dignità, calpestata dalla storia e dall’uomo bianco. Tuttavia, la strada da percorrere per il rispetto (6) Testuale: «El valor de nuestras cultu- ras ha sido ocultado y desconocido por Occidente dentro del ámbito universal de las culturas; a nuestra medicina la consideran brujería, a nuestra religión – superstición, a nuestra historia – mito, a nuestro arte – folklore, a nue- stros idiomas – dialectos». * N ELLA SECONDA PARTE : commenti sulle elezioni presidenziali e legislative argentine (25 ottobre e 22 novembre 2015) e interviste a Cecilia González e Alba Piotto, giornaliste e scrittrici a Buenos Aires. A RCHIVIO MC Su padre Giuseppe (José) Auletta ve- dere anche: • PaoloMoiola, Tutta un’altra storia , settembre 2007; • Luca Lorusso, La terra contesa , marzo 2012; • Jean-Francois Dubois, Noi stiamo con gli indios , agosto-settembre 2013. ARGENTINA 24 MC DICEMBRE 2015 # Sopra : donna dell’etnia kolla . In basso : comunità Tupí Guaraní Iguo- peigenda di Río Blanco Banda Sur (Orán) in occasione della festa in onore della Pachamama, che si ce- lebra in agosto; si notino la ban- diera argentina sulla sinistra, la bandiera indigena sulla destra; in prima fila, sulla destra, accovac- ciato e con camicia chiara, padre José Auletta. © archivio José Auletta totale dei loro diritti rimane ancora lunga e contrastata. Come dimo- strano i conflitti in atto e le morti per denutrizione. Anche per loro vale quanto affer- mato nel 1989 a Bogotà, in occa- sione dell’ Encuentro latinoameri- cano de Organizaciones campe- sino-indígenas , incontro che lanciò la Campagna dei 500 anni di resi- stenza indigena e popolare: «Il va- lore delle nostre culture - venne (splendidamente) affermato in quell’occasione - è stato nascosto e misconosciuto dall’Occidente nel contesto universale delle culture: la nostra medicina è considerata stregoneria; la nostra religione, su- perstizione; la nostra storia, mito; la nostra arte, folclore, le nostre lingue, dialetti» 6 . Paolo Moiola (fine prima parte * ) Note (1) Si parla di malnutrizione quando l’or- ganismo soffre per la mancanza di uno o più componenti essenziali della dieta alimentare. Si parla di denutrizione in caso di una carenza alimentare pro- tratta. (2) Endepa, Memoria y Camino , docu- mento del 2009. (3) In particolare con la legge 26160 del 2006, prorogata per due volte. (4) Lo studio di Amnistía Internacional Ar- gentina ha prodotto una mappa interat- tiva con la localizzazione e descrizione dei 183 conflitti in atto nel paese: www.territorioindigena.com.ar. (5) Endepa, Experiencia de misericordia , documento dell’ottobre 2015. © Diego Pace Con MCO puoi aiutare per P ROGETTO PADRE AULETTA I NFO E CONTATTI A PAG . 83

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