Missioni Consolata - Dicembre 2015
BURKINA FASO Giovanna, ed è poi rimasta a lavo- rare con Luigi. Veniva da diversi anni di esperienza con la Coope- razione tedesca, parlava diverse lingue della zona, aveva una fer- vida intelligenza e molto spirito d’iniziativa. Nonostante il suo es- sere donna in Burkina Faso, si fa- ceva rispettare da tutti, anche da- gli uomini. «Nella continuità Félicité ha aiu- tato molto il nostro lavoro - ri- corda Luigi -. Ha fatto una specie di scommessa, come dire: “Io alla Cisv ci credo”». Félicité in questo periodo parte- cipa attivamente alla riflessione che porterà alla preparazione di un progetto di 36 mesi che verrà finanziato dall’Unione europea. Sarà questo il primo progetto di una certa consistenza e durata nella zona, un salto di qualità. Il grande salto È dopo l’avvio della riflessione sul contesto in cui la Cisv si trova a lavorare che la sua presenza inizia a essere più efficace. «Quando arrivai a Dano, nel 2002, nei villaggi dell’area erano pre- senti gruppi di produttori di co- tone e di riso - ricorda Olivier Be- nelle, che per l’Ong Cisv coordina Contattare amministrazioni, pre- fetti e servizi tecnici. Il che non era una cosa così scontata. Capire quali erano le realtà organizzate con le quali sarebbe stato meglio lavorare, pensare come valoriz- zare le risorse naturali locali». In quel periodo si decide di allargare la zona di intervento da Oronkua ai dipartimenti di Koti, Founzan e Dano. Viene fatta una mappatura dei gruppi contadini esistenti, e pen- sata una strategia di appoggio ai produttori agricoli che possa fa- vorire alcune filiere: ortaggi, riso e cereali. «Per me era già un grosso passo in avanti arrivare ad avere degli interlocutori, benché fossero molto deboli e con loro non fosse ancora possibile pensare a un progetto più grande, con finan- ziamenti ad esempio dell’Unione europea». In quel periodo ini- ziano le discussioni con Varena, una Ong burkinabè nata dalla Cooperazione tedesca e costituita da persone molto competenti, che arricchiscono il dibattito. «Si trattava di passare dall’ap- proccio basato sulla promozione delle attività femminili, ovvero “distribuiamo zappe alle donne”, a quello più complesso di appog- gio alle organizzazioni conta- dine», semplifica Luigi. Un personaggio fondamentale Fin dal primo progetto, iniziato a luglio 1997, Félicité Kambou è stata assunta come animatrice da
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