Missioni Consolata - Novembre 2015
sfida di una popolazione che in- vecchia. Tra le altre questioni in sospeso resta la partecipazione della Chiesa cattolica nel settore educativo del paese o la sua pre- senza sistematica nei media. (Radio Vaticana) NEPAL STATO LAICO L a nuova Costituzione del Nepal, promulgata ufficialmente il 20 settembre, conferma la laicità dello stato, dato che l’assemblea del Parlamento ha respinto la pro- posta di far tornare il paese a es- sere una “nazione indù”. L’assetto istituzionale di “stato laico” ha tro- vato il favore e l’apprezzamento della Chiesa cattolica e delle altre minoranze etniche e religiose, ma ha generato le proteste di alcuni gruppi nazionalisti indù che hanno realizzato attentati dinamitardi contro tre chiese. Rimane la preoccupazione per l’articolo 31 del testo della Costituzione, che dichiara «punibile dalla legge ogni atto per convertire un’altra perso- na da una religione ad un’altra e qualsiasi comportamento che metta in pericolo la religione di un altro». Questo articolo potrebbe essere strumentalizzato dai grup- pi fanatici indù ed essere usato per colpire i cristiani, accusandoli di proselitismo, come avviene in India. (Fides) SENEGAL JECISTE «J éciste, sii artefice del cam- biamento positivo attraverso la solidarietà, la fraternità e la tol- leranza» era questo il tema del 28° Consiglio Nazionale della Jeunes- se Etudiante Catholique (Jec, da cui l’appellativo “jéciste” dato ai suoi appartenenti) svoltosi dal 28 agosto al 5 settembre, a Kolda in Senegal. I partecipanti, sotto que- sto slogan, hanno affrontato diver- se tematiche come la famiglia, i matrimoni precoci che frenano la scolarizzazione delle ragazze, la gestione inclusiva in ambito scola- stico e universitario e il fondamen- talismo religioso. Nell’ambito del Consiglio Nazionale si sono orga- nizzate tre tavole rotonde. La pri- ma, intitolata «Le sfide della fami- glia nel XXI secolo: quale posto per l’educazione dei giovani?», ha visto la partecipazione di un sacerdote cattolico, di un imam, di un socio- logo e di un giurista; la seconda «La gestione inclusiva in ambito scolastico e universitario, è garan- zia di stabilità?», con la partecipa- zione di un pedagogista, di un i- spettore universitario e di un me- diatore; infine la terza, intitolata «Il fondamentalismo religioso: quale atteggiamento degli alunni e degli studenti?», era animata da un pre- te cattolico, un imam e uno specia- lista in religioni. (Fides) CUBA RAPPORTI COSTRUTTIVI C i sono nuovi rapporti fra Chiesa e stato nell’isola di Cuba: lo ha rimarcato mons. Juan de Dios Hernández Ruiz, vescovo ausiliare di L’Avana in una intervista dove ha sottolineato che «la visita del Papa accade in un momento nel quale il governo di Cuba comprende il ruo- lo della Chiesa cattolica, e quindi i dialoghi sono costruttivi». Aggiun- gendo: «È vero che c’è dialogo, ma si può sempre fare di più». Per il- lustrare questi sviluppi, il vescovo ha menzionato il fatto che il gover- no cubano ha permesso di costrui- re nuove chiese e ha restituito alla Chiesa cattolica altre proprietà che erano state espropriate nei primi anni dopo il trionfo della ri- voluzione del 1959. Mons. Hernán- dez ha inoltre informato che ades- so si permette alle suore cattoli- che di dare assistenza ai pazienti negli ospedali e si comincia ad a- prire spazi perché la Chiesa possa assistere gli anziani, proprio men- tre Cuba si trova ad affrontare la N el mese di agosto, il Sepac (Segretariato di pastorale afroamericana e del Caribe), formato da rap- presentanti delle nazioni del Centro e Sud America e degli Stati Uniti, si è riunito a Camp-Perrin Sur (Haiti) per studiare i processi di integrazione dei paesi latinoamericani, riscoprire le loro im- plicazioni e potenziare la solidarietà e lo sviluppo. La cono- scenza della realtà culturale, sociale, politica e religiosa di questi paesi permetterà di fortificare l’unità nella diversità e di scoprire il ruolo storico e attuale ricoperto dalla Chiesa nell’accompagnamento di questi popoli. Alla fine dell’incon- tro padre Venanzio Mwangi Munyiri, missionario della Con- solata keniano, è stato eletto presidente continentale del Se- pac. Questa nomina sottolinea l’impegno e l’amore alla pro- pria vocazione di padre Venanzio e premia la sua dedizione al lavoro di evangelizzazione del popolo afro. Il suo lavoro a li- vello di continente americano diventa motivo per approfon- dire, comemissionari della Consolata, la nostra opzione evan- gelizzatrice in favore delle comunità afro delle Americhe. (Imc) HAITI: PASTORALE AFROAMERICANA NOVEMBRE 2015 MC 9 La Chiesa nel mondo # Colombia - padre Venanzio Mwangi Munyiri, missionario della Consolata che lavora a Cali, in Colombia, tra gli afroamericani, è il nuovo presidente del Sepac.
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