Missioni Consolata - Novembre 2015

66 MC NOVEMBRE 2015 I Perdenti Nonostante tutto quello che avete passato, mano a mano che i regimi comunisti dell’Europa dell’Est ca- devano grazie al crollo del muro di Berlino, anche in Albania spirò un vento nuovo che fece uscire dalle catacombe i credenti perseguitati. Pur con il controllo ferreo del regime sui mezzi d’infor- mazione, attraverso le radio clandestine la popolazione albanese captò la notizia del crollo dei regimi comunisti europei. Con coraggio alcuni sacerdoti ripresero a dire Messa pubblicamente nei cimiteri e la gente accorreva a queste celebrazioni eucaristiche, finché anche in Albania crollò il regime ormai marcio di Enver Hoxha e iniziò il pe- riodo democratico della sua storia che - grazie a Dio - continua ancora oggi. Monsignor Vincent Prennushi morì di stenti, probabil- mente il 19 marzo 1949, in un campo di prigionia dove era stato rinchiuso dopo un processo farsa, martire in- sieme a molti altri albanesi che non si piegarono al re- gime di Enver Hoxha, che affrontavano la morte al grido di: «Viva Cristo Re». Alla fine del 2002 è stato aperto il processo per la beatificazione dei Martiri Albanesi vit- time della persecuzione religiosa durante gli anni della dittatura comunista. Sorprende come una comunità così piccola abbia dato alla Chiesa dei nostri giorni tanti martiri. Va segnalato inoltre che una delle figure più splendide del cattolicesimo del XX Secolo è l’albanese Agnese Gonxhe Bojaxhiu, meglio conosciuta come Ma- dre Teresa di Calcutta. Don Mario Bandera Missio Novara Così quei bambini diventavano dei delatori inconsa- pevoli. Purtroppo sì. Subito dopo scattava il meccanismo dell’e- marginazione totale della famiglia e, nei casi più gravi, i ge- nitori «colpevoli di questi atti criminali» venivano indiriz- zati ai campi di rieducazione. Con questo modo di operare, come si collacava l’Al- bania nel contesto internazionale? Col passare degli anni pur entrando nell’orbita dei paesi socialisti, se ne distaccò progressivamente e ruppe addi- rittura con l’Unione Sovietica, mantenendo i legami solo con la Cina di Mao Tse Tung. La quale la utilizzò come gri- maldello per entrare nelle Nazioni Unite. Fu infatti l’Alba- nia che presentò all’Onu la richiesta cinese di essere am- messa nel consesso internazionale delle Nazioni Unite. Quindi per l’Albania fu un periodo segnato da eventi importanti sul piano internazionale ma, per quanto riguarda la sua popolazione quei decenni furono tragici. La tua storia è emblematica. Come ho già accennato, la furia distruttiva contro ogni espressione religiosa ebbe dei momenti tragici. Fin dal 1945 bersagli preferiti diventarono il clero e i fedeli: «Ogni fascista portatore di un vestito clericale deve es- sere ucciso con una pallottola in testa e senza processo», diceva uno dei motti del regime. Vescovi, preti e religiosi furono arrestati, malmenati in pubblico, torturati, fuci- lati, imprigionati e inviati nei campi di lavoro. Le suore fu- rono obbligate a lasciare l’abito, quelle che rifiutavano venivano sottoposte al pubblico ludibrio e inviate ai la- vori forzati. Molti di loro furono vittime di processi farsa che venivano diffusi via radio e riassunti in uno speciale la domenica mattina all’ora della messa con il titolo: «L’ora gioiosa». # Sopra a destra : una rara immagine di mons. Prennushi. Qui : una gigantografia di Enver Hoxha domina una manifestazione «popolare» a Tirana.

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