Missioni Consolata - Novembre 2015
missionario perché ha incontrato decine di mi- gliaia di persone - gente del posto ma soprattutto turisti, escursionisti, cu- riosi che arrivavano da o- gni parte del mondo per immergersi nella natura dei Sibillini, ma anche perché attratti da questa figura così speciale di uomo e di frate - e per- ché, oltre a ridare dignità a un insediamento bene- dettino, è stato capace di ricostruire tante anime. Io ho avuto la fortuna di conoscere padre Pietro attraverso [...] il suo libro «Lassù sui monti», un vero gioiello, introvabile (anche nelle librerie cat- toliche), edito dalla Tipo- grafia Truentum di Ascoli Piceno. Un libro che non ha proprio nulla da invi- diare a tanti altri libri che trovano con una certa fa- cilità editori disposti a pubblicarli, critici e os- servatori disposti a scri- vere recensioni, librai di- sposti a venderli [...]. Grazie per l’attenzione Luciano Montenigri 18/09/2015 DIALOGHI DI PACE Arrivata al «decennale», l’iniziativa «Dialoghi di Pace», che per l’edizione 2016 s’intitola Vinci l’in- differenza e conquista la pace , rinnova il suo invi- to: copiateci! È una effi- cace proposta per diffon- dere il messaggio del pa- pa per la Giornata mondiale della pace. I Dialoghi di Pace sono, molto semplicemente, una lettura con musica del testo del messaggio, suddiviso in brevi e veloci 6 MC NOVEMBRE 2015 redazione@rivistamissioniconsolata.it mcredazioneweb@gmail.com preghiera o con l’aiuto materiale. Poi ci sono coloro che sentono l’esi- genza di partire e a volte partecipano alla missio- ne. Questi si sentono parte della nostra fami- glia e si consumano per l’amore all’evangelizza- zione, per la condivisione e l’elevazione umana. I ragazzi della Consolata si trovano in questo gruppo di laici missionari e amici. Il nome e il significato. Si dice che con il nome ci si specchia; con il nome si costituisce il resto del- la vita; il nome fa parte di noi stessi e non possia- mo mai sfuggire da esso. Non per caso tra gli afri- cani, per dare il nome al neonato (almeno il se- condo nome) si ricorre all’anziano di famiglia, il quale dopo aver analiz- zato tutti gli eventi che hanno accompagnato la nuova nascita suggerisce il nome che diventa auto- maticamente il program- ma di vita del nuovo membro di famiglia. A volte assumiamo il nome di un nostro antenato. Quando uno ha capito bene il suo nome vivrà a lungo, basta che i proni- poti dicano «io sono del battute affidate a tre voci che si rincorrono e si in- trecciano come in un ve- ro e proprio dialogo. Per creare un contesto favorevole all’interioriz- zazione dei suoi conte- nuti da parte di chi li a- scolta, lo introducono e lo intercalano brani mu- sicali di ogni genere (classica, jazz, blues, po- polare, contempora- nea…) affidati alle più di- verse formazioni vocali e strumentali (dai solisti, ai trii fino a cori e piccole orchestre). Prendendo forma artisti- ca, il messaggio viene reso più gradevole e ac- cessibile. Da documento del magistero che pochi leggono interamente - quando va bene, accon- tentandosi delle sue sin- tesi giornalistiche, non sempre in buona fede -, a occasione di preghiera per chi è cristiano catto- lico, e momento di medi- tazione per chi ha spiri- tualità diverse, non ne- cessariamente di ordine religioso. […] Il risultato è che fra arti- sti, collaboratori e pub- blico si crea un’atmosfe- ra impossibile da spiega- re a chi non la vive, un’esperienza unica e impagabile. Il fatto che il progetto sia espressamente studiato per essere leggero e mo- dulare, quindi senza par- ticolari necessità logisti- che ed economiche, lo rende facilissimo da ri- proporre autonomamen- te da parte di chiunque lo desideri e vorrà avvalersi del materiale e delle det- tagliate indicazioni a questo scopo pubblicate sul sito (indicato qui ac- canto, ndr .). Tutto utiliz- zabile liberamente anche riadattandolo a piaci- mento alle diverse esi- genze e disponibilità. Per ogni necessità di chiarimento e supporto, chi ha ideato l’iniziativa ben volentieri risponderà a chi inoltrerà le sue ri- chieste all’indirizzo san- pioxc@gmail.com. Coltivo un sogno: offrire i Dialoghi di Pace a chi in chiesa non entra, por- tandoli per le strade at- torno al Duomo, nel cen- tro di Milano, dove si di- ce: «Se la va, la g’ha i gamb»! Giovanni Guzzi 11/09/2015 «SIAMO I RAGAZZI DELLA CONSOLATA» Suona il citofono della porta d’ingresso di casa nostra (dei missionari della Consolata a Marti- na Franca, ndr ). Si chie- de: «Chi è?». Tra tante risposte si sente anche il grido: «Siamo i ragazzi della Consolata». A volte negli incontri vi- cariali di Martina Franca, tra i giovani delle dodici parrocchie, si presenta un gruppo che dice, «sia- mo i ragazzi della Con- solata». Andiamo a Taranto alla festa dei ragazzi missio- nari o alla festa dei popo- li e risuona la voce «sia- mo i ragazzi della Con- solata». Penso che anche in tante altre comunità missiona- rie Imc in Italia, si sente la voce: «Siamo i ragazzi della Consolata». Mi meraviglio nel sentire questi ragazzi che hanno preso il nome Consolata come parte della loro i- dentità di vita. Si sentono parte della nostra fami- glia. Mi sono permesso di guardare da vicino il Beato Giuseppe Allama- no, fondatore di una fa- miglia missionaria di tre figli: i missionari, le mis- sionarie e i laici della Consolata. I laici sono di tre categorie: primo i ge- nitori dei missionari che diventano missionari a volte senza saperlo, poi i benefattori e quindi gli a- mici. Secondo quello che ci insegna l’Allamano non tutti possono andare in missione ma tutti pos- sono partecipare con la Dialoghi di pace • Sito: www.rudyz.net/dialoghi • Email: sanpioxc@gmail.com
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