Missioni Consolata - Novembre 2015

40 MC NOVEMBRE 2015 Ryan Woo_C FOR/Flickr.com «Alla ricerca di un futuro migliore» Premesso che alleviare una sofferenza è un do- vere morale e, pertanto, deve essere svolto tempe- stivamente senza se e senza ma, capirne le cause è un dovere altrettanto impellente. La comprensione delle cause che attivano i flussi migratori dall’Africa ai paesi dell’Europa occiden- tale è offuscata dal sistema di valori che acco- muna, al di là delle differenze, tutte le correnti di pensiero presenti nei paesi in cui l’economia è stata finalizzata alla crescita della produzione di merci. Per descrivere gli occupanti dei barconi che arrivano sulle coste dell’Italia meridionale, o affondano tragicamente nel canale di Sicilia, i mass media ripetono un luogo comune di cui non immaginano le implicazioni culturali: «Disperati che si sottopongono a sofferenze indicibili e met- tono a rischio la loro stessa vita alla ricerca di un futuro migliore». Il futuro migliore sarebbe l’inse- rimento nelle società in cui vivono i popoli che si autodefiniscono sviluppati per il fatto di avere un alto valore del prodotto interno lordo procapite. Convinti di appartenere alla società più evoluta che sia mai apparsa nella storia, inevitabilmente questi popoli pensano che il massimo desiderio dei popoli che essi definiscono sottosviluppati, sia di condividere i loro stili di vita. Di diventare svi- luppati anche loro. Non riescono nemmeno a im- maginare che possa esistere un’idea di benessere diversa dalla crescita del prodotto interno lordo procapite, magari più vera e più capace di futuro. Non si rendono conto che nei confronti dei mi- granti dall’Africa in Europa, come nei confronti dei contadini, degli artigiani e delle comunità nei paesi in via di sviluppo, si sta ripetendo la stessa storia iniziata nel diciottesimo secolo in Inghil- terra. Decrescita e stili di vita responsabili L’unica possibilità per attenuare le sofferenze dei migranti dai paesi africani, non è spianare, sep- pure con le migliori intenzioni, la strada all’esi- genza delle economie della crescita di accrescere con le migrazioni il numero dei produttori e con- sumatori di merci allo scopo di continuare a cre- scere, ma impegnarsi affinché i paesi industrializ- zati abbandonino la finalizzazione dell’economia alla crescita, riscoprendo l’importanza dell’auto- produzione per l’autoconsumo, dell’agricoltura tradizionale, dell’artigianato, dei rapporti comuni- tari, dell’economia del dono, della sobrietà, del ri- spetto della terra, della simbiosi che lega l’uma- nità alla fotosintesi clorofilliana attraverso il re- spiro, della bellezza, della contemplazione, della spiritualità. Questo recupero di valori e di modelli di comportamento del passato è una condizione

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