Missioni Consolata - Novembre 2015

Senza giustizia Il teologo don Mario Antonelli, che per anni ha lavorato in Bra- sile, ci mette a conoscenza di un aspetto ancora più inquietante di questo dramma femminile: «Ca- pita spesso che durante la prima confessione le bambine raccon- tino degli abusi subiti come se si trattasse di una loro colpa, di un loro peccato. La totale diseduca- zione alla sessualità in una società dal radicato maschilismo è un vero e proprio cancro per questo paese». Negli anni in cui i trafficanti con- trollavano la favela, questi reati contro donne e bambine erano BRASILE * S TEFANO B ERTOLINO è fotografo e video- maker. Con due colleghi ha girato un do- cumentario sui mondiali di calcio in Bra- sile (2014). A settembre è stato a Cuba per seguire la riapertura dei rapporti con gli Usa e il viaggio di papa Francesco. 24 MC NOVEMBRE 2015 puniti in maniere brutali in modo che le punizioni fossero di esem- pio per tutti. Naturalmente i traf- ficanti non erano spinti da un senso di compassione e umanità, quanto dall’esigenza di dimo- strare che, all’interno della favela, solo loro erano padroni di cia- scuna vita. Purtroppo oggi quelle punizioni esemplari rischiano di essere ricordate da molte fami- glie come l’atto di una giustizia che lo stato invece non sa garan- tire. Stefano Bertolino * # A sinistra: davanti a questo piccolo negozio della favela si ammassano rifiuti. In basso : un bambino fa volare un aquilone nei cielo della metropoli brasiliana.

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