Missioni Consolata - Ottobre 2015
L’unica relazione sulla «guerra di Canudos» ci è perve- nuta tramite gli scritti di Euclides da Cunha, corrispon- dente del giornale O Estado de São Paulo , che era stato inviato nel sertão brasiliano al seguito dell’esercito ( em- bedded , si direbbe oggi). Con il passare del tempo i luo- ghi della battaglia di Canudos caddero nel dimentica- toio dell’imbarazzo collettivo e la caatinga ebbe il so- pravvento. Ma la memoria storica dell’esperienza di Antonio Con- selheiro e della sua comunità non è mai scomparsa e si è tramandata nei racconti della gente semplice e umile del sertão fino a quando è stata recuperata tra le pie- ghe della storia e le è stata ridata la sua importanza, grazie anche a libri e film (purtroppo non tradotti in ita- liano, ndr ). Si può dire che lo spirito di Canudos scorre ancora oggi come un fiume carsico sotto la crosta dura e solida del- l’arida terra del sertão , dove i nordestini imparano fin dalla nascita che devono misurarsi con le asprezze della natura e con i cataclismi so- ciali che i potenti di turno ciclicamente rovesciano loro ad- dosso. Questa gente speciale ha bisogno di esempi di libertà e figure ec- cezionali per continuare a spe- rare, Canudos e Antonio Con- selheiro proprio per l’ansia di li- bertà che incarnano, indicano an- cora oggi la strada da percorrere. Don Mario Bandera, Missio Novara comunità, potevamo contare su uomini valorosi dall’invi- diabile acume tattico e una profonda conoscenza della natura aspra e impervia del sertão nel quale i soldati, provenienti dalle città della costa, erano impreparati a sopravvivere. Respingemmo facilmente le prime due spedizioni e anche la terza, ma con perdite pesantissime. Ma il vostro desiderio di vivere in pace e armonia, li- beri da ogni legge eccetto quella di Dio, non poteva durare… Sì, e in più l’esercito repubblicano si era sentito umiliato da straccioni come noi. Così l’ultima spedizione fu orga- nizzata con molta cura dallo stesso ministro della guerra, il maresciallo Carlos Machado Bittencourt. Furono messi in campo circa 4.000 soldati con le armi più moderne del tempo. L’attacco cominciò a settembre. La mia gente era provata da fame e denutrizione, male armata, senza scorta di munizioni e demoralizzata dalla mia morte av- venuta il 22 settembre 1897 a seguito di molti giorni di penitenza, preghiera e digiuno per la pace. Dopo un terrificante bombar- damento durato di- versi giorni che incendiò le case e rase al suolo Canudos, la maggioranza dei superstiti si arrese il 5 ottobre, ma i soldati ster- minarono ugualmente uo- mini, donne e bambini tra terribili violenze. Di circa 30mila persone della comunità, ufficial- mente ci furono solo 150 superstiti. Di essi le donne giovani furono vendute nei bordelli di Bahia. Il mio corpo fu riesumato e la mia testa tagliata e fatta esaminare dagli scienziati per provare che ero stato un matto fanatico. Messa poi nel Museo della Scuola di Medicina di Salvador, un incendio, più pietoso degli uomini, la consumò nel 1905. • Brasile | Canudos | Utopie | Libertà | Sertão • MC RUBRICHE
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