Missioni Consolata - Ottobre 2015

60 MC OTTOBRE 2015 nico in una regione più vasta e, pur non tagliando i rapporti con Europa e Usa, le relazioni con l’Occidente dovrebbero passare in secondo piano. Le direttrici dell’espansione della Turchia quindi si indirizzano verso l’Asia centrale, il Medio Oriente e l’Africa (soprattutto il Nord Africa). Davutoğlu viene progressiva- mente coinvolto in questa politica. Da semplice teorizzatore, ne di- venta protagonista, prima come ministro degli Esteri e poi come premier (carica che ricopre attual- mente). Così, le sue tesi diventano la dottrina ufficiale dell’Akp, il par- tito al governo, e del suo leader Recep Tayyip Erdoğan». Quello della Turchia è un espan- sionismo prevalentemente eco- nomico e politico. I politici di Ankara non hanno mai accen- nato a un ruolo delle forze ar- mate in questa strategia. Ma ciò è comprensibile, se si conside- rano le cattive relazioni tra l’Akp e le forze armate turche, deposi- tarie dell’eredità laica di Atatürk. Molto di questo entusiasmo de- riva dal successo economico de- gli anni Duemila quando la Tur- chia sembrava essere in grado di attrarre nella sua sfera i paesi del Medio Oriente e di trasfor- marli in mercati per i propri pro- dotti. «In realtà - aggiunge Da- crema -, l’economia turca si è ri- velata molto fragile. Il sistema si è basato sul credito facile volto al consumo e su un’industria na- scente, ma che produce beni di basso valore aggiunto, che fanno fatica a competere sui medio-alti livelli tecnologici. Ciò ha aumen- tato la ricchezza, ma si è trattato di una bolla. La Turchia ha vis- suto la stessa crisi della Grecia ed è rimasta a galla solo perché ha potuto svalutare la moneta (- 40% nell’ultimo anno)». Ma per tutti gli anni Duemila, è l’econo- mia a far da traino alla politica estera turca. In questo senso va letta la creazione di accordi di li- bero scambio con i paesi limitrofi (Libano, Siria e Giordania) ac- compagnati dalla liberalizzazione dei visti. Così come l’intesa con nuova visione del ruolo della Tur- chia nel mondo che stravolge gli schemi adottati fino ad allora dai politici della penisola anatolica. «A partire da Mustafa Kemal Atatürk - spiega Eugenio Da- crema, esperto di politica medio- rientale, ricercatore presso l’Uni- versità di Trento -, la classe poli- tica turca ha sempre guardato Stati Uniti, Europa e Nato come uniche sponde di interesse. I rap- porti con i vicini sono stati per molto tempo conflittuali, quando non erano un ignorarsi a vicenda. Con il nuovo trend dettato dall’o- pera di Davutoğlu, la visione si amplia. La Turchia dovrebbe di- ventare un nuovo attore egemo- TURCHIA # Pagina precedente : Erdogan al se- condo meeting Turchia - Africa, a Malabo, Guinea Equatoriale, 21/9/14. # A destra : il presidente Erdogan con Hassan Sheikh Mohamud, presi- dente della Somalia, a Mogadiscio, 25/1/15. # Sotto : visitatori al meeting Turchia - Africa di Malabo. # Pagina seguente : viaggio inaugu- rale della Turkish Airlines a Moga- discio, prima compagnia non afri- cana a tornare in Somalia, 6/4/12. © AFP / Orhan Karsli © AFP \ Mohamed Abdiwhab

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