Missioni Consolata - Ottobre 2015

DAI LETTORI Cari mission@ri OTTOBRE 2015 MC 5 dell’infanzia, formazione ad un mestiere onesto, come ci hanno indicato i miei compaesani padre Allamano e don Bosco. Grazie e cordiali saluti, Caterina S. 22/07/2015 Gentile Caterina, conosco il progetto a cui lei si riferisce: riguarda un’area proprio nel centro di Nairobi, dietro alla cat- tedrale. Quando ho lascia- to il Kenya a metà del 2009 non era ancora stato realizzato, ma era in di- scussione ormai da molti anni. Per questo posso precisare i seguenti punti. 1. Il progetto , chiamato «Cardinal Otunga plaza», è un edificio di nove piani con l’interrato. Sei piani VOLONTARIATO Carissimi, ho appena finito di legge- re l’interessante, e in gran parte condivisibile, esperienza del volontario Alberto Zorloni (MC 8- 9/2015 p. 51). Non ho let- to il libro, ma quanto scrive Marco Bello, per me, è più che sufficiente, chiaro e circostanziato sulla vita di Alberto. Sono un professore uni- versitario di lingua ara- ba, in pensione, appena rientrato dalla Guinea (grazie a Dio senza ebo- la!) completando così i miei primi 13 anni di vo- lontariato. I primi 5 anni in Medio Oriente, preci- samente la Palestina, dove ho potuto dare sfo- go e sfoggio della lingua locale e ricevere i miglio- ri apprezzamenti e incre- dulità di fronte alla mia ottima loquacità. Quindi sono approdato in Africa, passando in vari paesi: Egitto, Darfour, Sudan, Burundi, Sud Sudan, e o- ra, per la terza volta, in Guinea: canto ogni gior- no «misericordias Domi- ni in aeternum cantabo». Vi scrivo per complimen- tarmi dell’esperienza di Alberto e volevo non solo abbracciarlo ma, soprat- tutto, incoraggiarlo a continuare nel testimo- niare quei valori di «ieri» che saranno la sua coro- na e il suo trofeo, non da parte di qualche Ong, ma dei bambini, delle perso- ne, dei bisognosi che a- vrà incontrato. Dico spesso anch’io: «Gli oc- chi dei bambini africani mi giudicheranno». La mia attività è stata ed è nel campo educativo- scolastico e ne vale vera- mente la pena: ciò che ho e ricevo è molto di più di quanto cerco di dare. Quindi, bravissimo Alberto e sempre alla grande: questa è una grande sfida e dobbiamo fare di tutto per lasciare questo bel mondo un po’ migliore di come l’abbia- mo ricevuto. Un abbraccio, Gianni Foccoli 12/08/2015 COI SOLDI DEI POVERI? Caro padre Gigi, lei non può ricordarsi di me, ma io mi ricordo molto bene di lei perché l’ho incontrata durante il mio primo viaggio in Kenya nel 1991, quando lei era missionario a Ma- ralal. Sono tornata lag- giù altre volte negli anni per accompagnare mio marito che aiutava i mis- sionari come falegname e fabbro. In particolare nel 1998 eravamo a Ka- raba, dal caro amico pa- dre Alex Moreschi (1944- 2011), quando abbiamo avuto l’onore di conosce- re e pranzare con il ve- scovo John Njue (allora primo vescovo di Embu) in occasione di una gran- de festa della chiesa lo- cale. Oggi però non lo considero più un onore, alla luce delle notizie da me apprese da fonti si- cure: lussuosi palazzi a uso ufficio ed affitto per le banche, e il progetto di un parcheggio multipia- no, il tutto costruito con le offerte raccolte tra la gente delle parrocchie di Nairobi. La Chiesa permette ai suoi pastori di ripetere i grandi errori della sua storia? Almeno nel Me- dioevo era stata costruita la basilica di San Pietro con i soldi della povera gente... L’arcivescovo di Nairobi non vede più gli occhi degli street boys perché forse la sua auto- mobile ha i vetri oscura- ti? Vorrei fargli arrivare il messaggio che sono si- cura che sono altre le o- pere di cui necessitano i suoi fratelli e sorelle ke- nioti: mi vengono in mente promozione so- ciale e umana, tutela

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