Missioni Consolata - Ottobre 2015
28 MC OTTOBRE 2015 INTRODUZIONE UNA STORIA CHE DEVE CONTINUARE Stare al fianco degli indios è come lavorare su un «terreno minato». Nel 2015 come cinquant’anni fa. Eppure, rimanere a Catrimani e con gli Yanomami è un dovere etico. DI S TEFANO C AMERLENGO C ome missionari della Consolata cele- briamo i nostri primi 50 anni di presenza con il popolo yanomami nella foresta amazzonica brasiliana e con spirito di gra- titudine e riconoscenza presento questo dossier speciale a loro dedicato. Parlare di presenza significa fare riferimento a per- sone concrete, che in cinque decenni si sono alter- nate e hanno solcato con i loro piedi e con il loro cuore questa immensa foresta, bacino di vita per l’umanità. Per noi Catrimani è una missione «spe- ciale», un’opera di promozione e accompagna- mento di un popolo, volta a ridare ad esso dignità, capacità di espressione e di camminare con le pro- prie gambe. Diversi e importanti sono gli insegna- menti che questa esperienza ci ha regalato. Provo a elencarne alcuni, con uno sguardo teso al futuro. D IALOGO SENZA PREGIUDIZIO - Gli indios yanomami si presentano al tavolo del dialogo interculturale per ricevere e per dare. Essi non vanno visti sol- tanto come persone impoverite, ma anche e so- prattutto come portatori di valori e beni umaniz- zanti, a partire dalla loro cultura. Sono un popolo che non ha bisogno di intermediari che parlino per loro: basta ascoltarli. La relazione intercultu- rale ha richiesto ai nostri missionari particolari canali, criteri di spiritualità e pratica dialogica. Il dialogo interculturale ci ha richiesto, prima di tutto, la convinzione del valore della loro cultura senza complessi di superiorità o centralità, l’aper- tura senza pregiudizio al pensiero altrui, per favo- rire un ambiente di reciproco coinvolgimento. In questo modo abbiamo riconosciuto il «passaggio di Dio» nella vita di questo popolo. I nostri missio- nari ci hanno insegnato un cammino di avvicina- mento agli altri, nelle loro gioie e speranze, nei loro codici, valori, lingua e spiritualità, affinché l’incontro sia una facilitazione e un rafforzamento delle diverse culture. In un dialogo che non è un mero condividere e comunicare pensieri, ma un essere disponibili al cambiamento e alla scoperta di nuovi spazi di realizzazione. U NO STILE RISPETTOSO - È emerso qui, nel Catri- mani, lo stile di una missione che rispetta l’altro riconoscendolo come già illuminato e capace di leggere i segni della presenza di un Dio buono in chi si fa prossimo per offrirgli ogni gesto possibile di solidarietà umana. È il servizio gratuito reso al- l’altro che fa sussultare, germogliare in esso quello che lo Spirito vi aveva già posto. L’urgenza che porta il cristiano verso l’altro è la sollecitu- dine, il desiderio di prendersene cura al punto da non frapporre indugio tra l’averne conosciuto il bisogno e la disponibilità a venire incontro a quel bisogno. P RESENZA , DENUNCIA , ANNUNCIO - Quella dei mis- sionari a Catrimani è una presenza profetica, ca- pace di penetrare profondamente la realtà e indi- care, assieme alla gente, i cammini da seguire. Una comunità missionaria cosciente e ben inse- rita tra le persone che è diventata catalizzatrice di © AfMC / Guglielmo Damioli Sopra : Yanomami si divertono in acqua. Pagina preced- dente ( copertina dossier) : un’anziana, ornata a festa per una cerimonia, beve frullato di banane; nei rituali funerari, al frullato, vengono aggiunte le ossa polverizzate del defunto (per gli Yanomami la forza vitale risiede infatti nelle ossa).
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