Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2015

AGOSTO-SETTEMBRE 2015 MC 81 • Rom e Sinti | Minoranze | Odio razziale | Segregazione • MC RUBRICHE gende metropolitane - di uno strisciante «genocidio» culturale perpetrato nei confronti dei Rom: se una ri- cerca porta alla luce che tra il 1986 e il 2007 nessun Rom è stato dimostrato essere colpevole di rapimento, un’altra ricerca parallela ha fatto emergere che i bam- bini rom hanno una probabilità di essere sottratti alle loro famiglie biologiche per venire dati in adozione di 17 volte superiore rispetto al resto della popolazione. L’antiziganismo è, secondo Leonardo Piasere, uno dei pilastri su cui è fondato l’ordine democratico attuale. Superare l’odio antizingaro significherebbe approdare a una nuova fase, più matura e inedita, di democrazia, ed è ciò che l’autore si augura. Luca Lorusso ROM E SINTI. IL GENOCIDIO DIMENTICATO Libro di Carla Osella, Tau editrice, Todi (Pg) 2013, Euro 15,00. U n viaggio a più riprese nei luoghi dello sterminio nazista per raccogliere documentazione e testimonianze sui Rom e Sinti uccisi o internati nei campi di concentramento. Carla Osella, fondatrice e presidente dell’Aizo (Associazione Zingari Italiani Oggi), sociologa e pedagogista, da oltre 40 anni al fianco delle comunità sinte e rom, racconta il suo itinerario europeo alla ricerca di una memoria diretta del massacro della Seconda Guerra Mondiale. Il testo si apre con un primo capitolo di inquadramento storico, utile per comprendere come l’antiziganismo, che ha avuto la sua massima espressione nel Terzo Reich, e che ancora oggi continua pericolosamente a serpeggiare nelle democrazie del Vecchio Continente, abbia ra- dici profonde che affondano nella storia dell’Europa fino al Medio Evo. Dal secondo capitolo in avanti si snoda il racconto del viaggio che porta l’autrice attraverso i campi di concentramento e gli altri luoghi in cui morirono milioni di Ebrei, insieme a centinaia di migliaia di Rom e Sinti, omosessuali, diversamente abili, testimoni di Geova, oppositori politici. Auschwitz e Treblinka in Polonia, Lety nella Repubblica Ceca, Dachau in Germania, Westerbork in Olanda, Natzwei- ler-Struthof in Francia, Mathausen in Austria, Komarom in Ungheria, Jasenovac in Croazia, e altri. L.L. Silvio Mengotto, Sole di periferia , Paoline, Milano 2014, Euro 11,00. C i sono bambini che dormono sotto i raggi della luna e si svegliano con il canto degli uc- cellini nelle orecchie. Sono i bambini che non hanno la fortuna di avere una casa, fra cui i tanti Rom che vivono nei campi nomadi. Questo libro raccoglie le storie e le tradizioni di coloro che abitano nella cintura periferica di Milano, ma che appartengono alla grande famiglia rom di qualsiasi altra periferia d’Italia. Sono racconti di coraggio e di ottimismo, nonostante i protagonisti debbano subire i ripetuti sgomberi, operati dalle forze civili, senza prospettive di miglioramento, nei quali vedono affondare le loro poche cose, a volte anche i libri e i quaderni che si erano faticosamente conquistati. ( dal risvolto di copertina ) Gabriele Roccheggiani, Come spighe tra grano e campo. Lineamenti filosofico- politici della ‘questione Rom’ in Italia , Aras Edizioni, Fano (PU) 2013, Euro 20,00. S i tratta di una riflessione (filosofico-politica) su noi stessi. Sul nostro modo di simbolizzare, categorizzare e gestire politicamente la presenza secolare di migliaia di persone (italiane e non) definite ancora oggi “zingari” o “nomadi”. Ciò a partire da un’analisi documentale cri- tica, attorno ad una domanda che è anche un dato di fatto storico: perché da decenni la pre- senza dei “figli del vento” pone una costante ed irrisolta “questione problematica”, se non un’”urgenza”, al nostro apparato politico-normativo? ( dalla quarta di copertina ) Alessandro Pistecchia, I Rom di Romania , Nuova Cultura, Roma 2010, Euro 12,00 N ella prima parte del volume l’autore analizza l’impatto della minoranza rom sulle terre romene e le conseguenze della condizione sociale marginale nei secoli della schiavitù. Nella seconda parte l’autore descrive la parabola dell’associazionismo interbellico dei Rom romeni e le deportazioni in Transnistria avviate dal governo Antonescu nei primi anni ’40. Il riconoscimento ufficiale del genocidio ( porrajmos , in lingua romanes) da parte del governo di Bucarest si è realizzato in via definitiva solo nel 2007. ( dal risvolto di copertina )

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